Processione a Castellammare, parla il vescovo: “Mai più il saluto al boss”
Aveva destato particolare scalpore la processione tenutasi a Castellammare di Stabia qualche giorno fa, quando i portatori della statua del santo patrono si avvicinarono all'abitazione del boss Renato Raffone. L'uomo è latitante da anni, e già lo scorso anno fu ‘omaggiato' dal passaggio della statua sotto casa sua. Il sindaco di Castellammare, Luigi Bobbio, aveva manifestato il proprio dissenso abbandonando la processione e sollevando una polemica interna alla Curia: il primo cittadino aveva chiesto al vescovo, Felice Cece, di modificare il percordo della processione, esortazione ignorata per motivi ‘tecnici'. A prendere la parola, stavolta, è lo stesso vescovo, che afferma: "Mai più il saluto al boss, condanno il gesto, ma il sindaco non doveva abbandonare la processione senza dare spiegazioni".
Curia: condanna ai boss e critiche al sindaco
In seguito alla polemica generata dal saluto al boss durante la processione di Castellammare, dalla Curia arcivescovile di Sorrento-Castellammare giunge una ferma condanna contro "quelli che si illudono di onorare Dio disonorando l'uomo, che ostentano devozione ai santi, visti non come modelli da imitare, ma come protettori dei loro malaffari e, magari, delle loro imprese criminali".
Nella nota si legge che "la Chiesa sorrentino-stabiese è la prima a voler far chiarezza su quanto accaduto". La scelta di portare la statua sotto l'abitazione del boss Raffone sarebbe stata "meramente discrezionale dei portatori del patrono". Dalla Curia giunge anche una critica al sindaco Luigi Bobbio che, come lo scorso anno, anche stavolta ha abbandonato la processione per la sosta ‘imprevista':
Per il bene della città, occorre che si crei un vero clima di armonia e di collaborazione tra le istituzioni, nel rispetto della reciproca autonomia. Perciò, addolora che ancora una volta, nonostante l'incontro chiarificatore dei giorni scorsi, il sindaco abbia abbandonato la processione, senza avvertire di quello che stava succedendo e convocato contestualmente una conferenza stampa".