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“Problemi alimentari e insonnia”: il racconto di una soldatessa di Modena dopo le molestie sessuali

Il racconto di una delle soldatesse che ha accusato un ufficiale dell’Accademia militare di Modena: “Quando finivo di lavorare stavo male. Ho sofferto di disturbi alimentari e non dormivo la notte. Mi ero arruolata per questa divisa”.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine di repertorio
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"Quando finivo di lavorare stavo male. Ho sofferto di disturbi alimentari e non dormivo la notte". A parlare ai microfoni del Tgr Emilia Romagna è una delle soldatesse dell'Accademia militare di Modena che ha accusato un ufficiale di molestie.

La ragazza non ha voluto mostrarsi in volto, ma ha spiegato alle telecamere che "dopo l'orario lavorativo siamo stati richiamati a tornare lì per lavare in maniera più approfondita le parti intime dei cavalli", confermando indiscrezioni che erano circolate già nei giorni scorsi.

La soldatessa è stata per tre anni una delle vittime del tenente colonnello Giampaolo Cati, comandante del centro ippico dell'Accademia militare di Modena. Al momento lui è indagato dalla Procura della città emiliana per stalking, violenza privata e abuso di autorità, anche se continua a negare tutte le accuse tramite i suoi legali. "Ricordiamo che il nostro cliente, pubblicamente messo alla berlina in queste ore è ufficiale pluridecorato — hanno precisato gli avvocati Guido Sola e Francesca Romana Pellegrini, difensori dell’ufficiale — con immacolato stato di servizio e destinatario di importanti riconoscimenti militari e civili".

Lei, invece, ha lasciato l'Esercito. "Mi ero arruolata per questa divisa, per il significato profondo che le attribuisco, consapevole dei sacrifici e pronta ad affrontarli. Ma tutto ciò che ho vissuto in questi tre anni è molto lontano da ciò che immaginavo", ha detto la giovane in un'altra intervista al Corriere della Sera. Intanto, nei prossimi giorni saranno presentati un'altra decina di esposti, dopo gli 11 già pervenuti contro l'ufficiale, e ci sarebbero soldati pronti a testimoniare e a confermare il racconto dei loro commilitoni.

L'Esercito, invece, con una nota aveva precisato che "è stato il comandante dell’Istituto, a seguito delle segnalazioni interne a inviare immediatamente la comunicazione di presunto reato alla Procura militare (l’indagine è stata poi trasferita per competenza a quella ordinaria di Modena, ndr) . L’ufficiale è stato avvicendato al Centro ippico".

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