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Temi svolti Maturità 2014: Tipologia B – ambito tecnico-scientifico

“Pervasività delle tecnologie” e le “nuove responsabilità” che ne derivano al centro della prima prova scritta per la Maturità 2014: è la traccia di Tipologia B – ambito tecnico-scientifico, della quale proponiamo il tema svolto in collaborazione con Studentville.
A cura di Redazione
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La traccia per la maturità 2014 della tipologia B, ambito tecnico-scientifico, riguarda la "pervasività delle tecnologie" e le "nuove responsabilità" che ne derivano. Con Studentville Fanpage propone un possibile svolgimento.

Il termine “pervasivo” descrive perfettamente ciò che è oggi la tecnologia, ormai diffusa in qualsiasi ambito socio-culturale. Non solo alla portata di tutti, così facile da usare e da reperire in qualsiasi circostanza, ma anche appendice quasi umana della quotidianità della maggior parte degli individui. Ma è davvero tutto utile? E dietro questa semplicità di comunicazione ci sono solo luci o piuttosto questi nuovi mezzi tecnologici hanno sostituito i più datati e canonici sistemi comunicativi? In un articolo pubblicato sul Sole 24 ore, di Dianora Bardi, si fa riferimento alla scuola, che ormai, volente o nolente, è partecipe di questa invasione. Ma a scapito o in favore di cosa? Sembra che, in certi casi, volendo estremizzare, l’utilizzo di tablet o notebook o smartphone, evidenzi un netto distacco dal senso stesso primario della scuola, ovvero quello di far accrescere la voglia di conoscere e imparare, attraverso un sistema che ha spinto gli esseri umani, da sempre, a ricercare, a spingersi oltre, a innovare. La tecnologia è a scapito della curiosità? Quello che si conosce subito, immediatamente e con un clic, si ricorda? Si interiorizza? Il ruolo della scuola è quindi delicato, ma in generale queste problematiche potrebbero essere allargate a qualsiasi ambiente educativo, in primis la famiglia.

Traccia svolta Tipologia B: tecnologia, passato e futuro

Certo è, attualmente, che nell’apprendimento scolastico, ma anche in altri settori, non è più possibile fare un passo indietro e privarsi consapevolmente di queste apparecchiature, perché, va da sé, ormai hanno preso possesso dell’essere umano. L’uomo nell’età della tecnica è davvero impoverito? Davvero sembra lontano da quel mondo mitico e incantato o crudele o fantasioso tipico delle culture umanistiche? Lo stesso essere umano che ha inventato, prodotto e mercificato questi supporti, non ha davvero nulla da imparare ancora o da ricercare che non riguardi se stesso, come sostiene Galimberti nel suo intervento “Psiche e techne. L'uomo nell'età della tecnica.”?
Quale è il punto di convergenza di cui necessita l’uomo contemporaneo, se esiste, tra il vecchio sistema e le nuove tecnologie? Si può o si deve trovare un punto di incontro per evitare di essere sopraffatti? Il divario tra i nostalgici amanti del sistema di conoscenza ed informazione e le nuove applicazioni multimediali è davvero incolmabile?
Le domande che hanno tartassato l’uomo quasi dalla sua prima comparsa su questo pianeta sono ancora attuali: Da dove veniamo? Chi siamo? E soprattutto Dove stiamo andando? Non è un tentativo di rispondere a queste domande, sarebbe quasi impossibile, ma di porre l’attenzione sul concetto di progresso, soprattutto secondo l’idea occidentale, ma oggi anche veicolato dalle nuove potenze emergenti, per riflettere su come siamo in grado di rapportarci a tutto questo. La rapida quanto intensa carrellata di eventi che parte da diecimila anni fa, dimostra come siamo giunti alla parte finale di una esperienza iniziata nel Neolitico, fatta di innovazione che spesso, come la storia insegna, abbiamo fatto fatica a controllare. Oggi siamo in grado di individuare i rischi e i pericoli interni a questo nuovo fenomeno che ha pervaso ormai l’essenza stessa dell’essere umano? Fa specie, in conclusione, citare Albert Einstein, che profetizzava “temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti”.
Quel giorno, è già arrivato?

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