Temi svolti Maturità 2014: Tipologia B – ambito artistico-letterario
Il tema proposto agli esami di maturità 204 i tipologia B, ambito artistico-letterario, quest'anno parla della "ricerca della perduta libertà" e della "gratuità del dono". In collaborazione col sito specializzato Studentville, ecco il tema svolto dell'ambito artistico-letterario, Tipologia B.
Bisogna rivedere il significato della parola “dono”. Esso, nella sua accezione più usata, è un qualcosa che si offre ad altri secondo i principi della libertà e della gratuità. Inevitabile però il cambiamento di rotta nella società consumista in cui viviamo. “Dono” attualmente equivale quasi sempre a “regalo”, dovuto, a volte imbarazzante, costoso o meno, che implica numerosi aspetti, tranne quelli della libertà e della gratuità.
I riferimenti al dono come gesto materiale o meno possono essere numerosi. Il racconto di Grazia Deledda “Il dono di Natale”, fa riflettere su più piani: cos’è veramente un dono? La nascita di un nuovo fratellino in concomitanza a quella simbolica di Cristo? Il banchetto succulento che le famiglie hanno preparato? La compagnia delle persone care? Una coscia di maiale condivisa? La scrittrice sarda non si schiera, lascia al lettore libertà di riflessione, ma offre tutti esempi di grande generosità. Sì, la generosità che è strettamente connessa all’arte di donare. Mark Anspach in “Cosa significa ricambiare? Dono e reciprocità” parte dal presupposto che difficilmente si è generosi per indole, ma lo si impara. Donare un rene, ad esempio, è un gesto di estrema umanità. Si compromette la propria vita per salvare quella di un altro. Nel racconto dell’autore si parla addirittura di un meccanismo a catena di donazione. Quale gesto più grande si potrebbe immaginare? E quanti ne sono capaci?
Traccia svolta prima prova ambito artistico: gli esempi di ‘dono'
Altro esempio più attuale di dono è sicuramente quello virtuale, quello basato sui rapporti diretti vincolati dallo schermo di un computer, dai social network, dalle chat, fatti di abbracci virtuali e di “ti voglio bene” sordi, generali e commerciali, che lasciano il tempo che trovano, che sono indirizzati a così tante persone che ci vorrebbero 10 vite per frequentarle nella realtà. Riflettono proprio su questo Marco Aime e Anna Cossetta ne “Il dono al tempo di internet”.
Ora però, andiamo indietro nel tempo ed analizziamo un altro tipo di donazione: quella di Costantino, nel ciclo pittorico dell’Oratorio di San Silvestro, falso storico, che ha simboleggiato per secoli la donazione del potere temporale al Papa, già possessore di quello spirituale. Questa “falsa donazione” nei secoli successivi ha legittimato il potere temporale dei Papi. Come sarebbe cambiata la storia senza questo falso? Rimanendo in ambito religioso si può dare uno sguardo al dipinto del Parmigianino, “L’adorazione dei Magi”. Sotto una capanna in rovina, Gesù neonato, tenuto in braccio da Maria, riceve uno dei doni dei Magi e lo avvinghia in attesa di capire di cosa si tratta. Oro, incenso e mirra, per colui il quale salverà l’umanità intera: doni importanti, ma liberi e gratuiti. A tal proposito ci si può riallacciare alle parole di Enzo Biagi e tornare, dunque, all’inizio del nostro saggio dove si parlava di questi principi legati al dono, che sembrano essere spariti in cambio dell’utilità, del consumo e della superficialità: “[…] oggi non c’è più posto per il dono ma solo per il mercato, lo scambio utilitaristico, adirittura possiamo dire che il dono è solo un modo per simulare gratuità e disinteresse là dove regna invece la legge del tornaconto”. Sono parole crude, ma è importante capire che l’atteggiamento del noto giornalista non è solo distruttivo, ma vuole indurre a riflettere sulla donazione non solo di quello che si ha, ma anche di quello che si è e per farlo bisogna avere una convinzione e un attaccamento profondi nei confronti dell’altro. Ritornare a questo principio ci svincolerebbe da imbarazzi e convenzioni che non devono necessariamente far parte della nostra vita di esseri umani liberi.