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Preti pedofili, dalla Cei arriva il giro di vite

Il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana ha discusso una bozza per contrastare la pedofilia nella Chiesa cattolica. “Fraintendimenti e pregiudizi rischiano di deturpare l’originaria bellezza della fede cristiana” ha dichiarato Monsignor Pompili.
A cura di Alfonso Biondi
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Papa Ratzinger

Contrastare il fenomeno della pedofilia nella Chiesa cattolica si può e si deve. Lo aveva detto il Papa durante il suo viaggio in Germania, lo hanno ribadito ieri i vescovi durante i lavori del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Cei). Rispetto agli annunci propagandistici, alle parole non sostenute dai fatti, questa volta è stato messo tutto nero su bianco, dando così vita ad una bozza per contrastare la dolorosa piaga. Una vera e propria guida anti pedofilia, insomma.

Maggior rigore nella formazione dei sacerdoti, fermezza nelle conseguenze penali, attento ascolto delle vittime, accompagnamento dei sacerdoti coinvolti: sono queste le linee guida sulle quali hanno concordato tutti i vescovi. Basta omertà, basta coperture. "La necessità di un sempre più rigoroso percorso formativo per i futuri preti, l’ascolto delle vittime, l’accompagnamento dei sacerdoti coinvolti, ferme restando le conseguenze penali sono i punti fermi che accompagneranno l’azione della Chiesa Italiana per contrastare il triste fenomeno degli abusi sessuali compiuti da religiosi sui minori" ha spiegato Monsignor Domenico Pompili, portavoce del Consiglio.

"Fraintendimenti e pregiudizi rischiano di deturpare l’originaria bellezza della fede cristiana" ha dichiarato poi il Monsignore, conscio della sempre maggiore disaffezione che sta colpendo i fedeli. Un "virus" che non ha risparmiato neanche la Baviera di Papa Ratzinger, dove i cattolici, ormai, non rappresentano più la maggioranza. E a minare la credibilità del clero, e in maniera più specifica dei suoi alti gerarchi, ha contribuito anche lo Snap (associazione di vittime dei preti pedofili) che, assieme al “Center for Constitutional Rights” (centro per la tutela dei diritti costituzionali), ha denunciato al Tribunale dell'Aja per crimini contro l'umanità il Papa, il Cardinal Tarcisio Bertone, il suo predecessore Angelo Sodano e William Levada, ex arcivescovo di San Francisco.

Già l'anno scorso il Papa aveva inasprito la normativa anti pedofili (tra le cui misure vi erano il raddoppiamento della prescrizione e l'introduzione del reato di pedopornografia), ma il nuovo giro di vite rappresenta senza dubbio un importante passo in avanti per contrastare la dolorosa piaga.

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