Prete vittima di stalking da parte di una parrocchiana di 72 anni: “Un incubo, mille chiamate al giorno”
"La mia vita è diventata un incubo". Lo precisa davanti ai giudici un prete di 55 anni vittima di stalking da parte di una parrocchiana di 72 anni che seguiva il parroco ad ogni suo spostamento e trasferimento: "Non vivo più, ho paura. Hanno creato una squadra di preti per cancellare le cose che lei scriveva su Facebook", ha dichiarato il prete nella sua deposizione.
Da anni il parroco riceveva mille chiamate al giorno tanto da essere stato costretto a cambiare numero. Non solo, la donna – come dice nelle testimonianza in Tribunale il prete e come riporta l'Ansa – avrebbe creato anche finti profili Facebook "dove scriveva che avevo abusato di donne e bambini come se fossero mie dichiarazioni". Da qui i colleghi del prete che lo aiutavano a cancellare tutti i messaggi. Per bloccare le chiamate invece il parroco aveva installato un macchinario, "ma ogni volta lei cambia numero e ricominciava. Ho avuto paura, la mia vita era in pericolo perché potevano mandarmi via dall'ordine".
Tra i testimoni anche l'arcivescovo di Genova Marco Tasca: "Ho sentito le notti il telefono che squillava e alla mattina mi spiegavano che era stata questa donna. Vedo il nostro confratello estremamente provato, si sente responsabile perché tutta questa vicenda coinvolge la nostra comunità". L'incubo è iniziato a Padova e poi è proseguito fino a Bologna e a Genova. La parrocchiana già dal Tribunale di Bologna era stata condannata per stalking e calunnia oltre che per la violazione del divieto di avvicinamento. Ma gli atti persecutori sono continuati: così si è aperto un procedimento anche a Genova, la prossima udienza è prevista per il 17 febbraio.
Intanto il prete continua a vivere questo incubo: "Non ho più fiducia nelle persone. Non riesco ad uscire, non riesco ad entrare in contatto con la gente".