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Prete arrestato per abusi su minori, la Gip: “Padre Melis pericoloso, ha l’Hiv e non usava precauzioni”

Padre Andrea Melis, il prete arrestato nei giorni scorsi a Genova per violenza sessuale su minore, “è portatore di Hiv e ha intrattenuto rapporti senza precauzioni” esponendo la vittima “al pericolo”. Lo ha scritto la gip che, in virtù della pericolosità del soggetto, ha disposto i domiciliari per il sacerdote. I legali del religioso ribattono: “È in cura e non può trasmetterlo”.
A cura di Eleonora Panseri
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Padre Andrea Melis
Padre Andrea Melis

Padre Andrea Melis, il prete arrestato nei giorni scorsi dai Carabinieri di Genova per violenza sessuale su minore, "è portatore di Hiv e ha intrattenuto rapporti senza precauzioni" esponendo la vittima "al pericolo".

Lo ha scritto la giudice per le indagini preliminari Milena Catalano che, in virtù della pericolosità del soggetto, ha disposto gli arresti domiciliari per il sacerdote, ex direttore della scuola e fondazione Padre Assarotti e ex direttore della Fidae Liguria (Federazione di scuole cattoliche primarie e secondarie).

Secondo quanto è stato ricostruito, il sacerdote avrebbe contratto l'Hiv 10 anni fa in Africa, come lui stesso ha ammesso agli investigatori, ma era in cura riducendo così il rischio di contagio.

Il minore abusato non è stato infettato ma se dovessero spuntare casi di persone che hanno contratto il virus dopo aver avuto rapporti con il prete, la Procura potrebbe contestare anche le lesioni dolose gravissime.

Il prete accusato di violenza sessuale su minorenne

Al momento il parroco è accusato di violenza sessuale su minorenne, prostituzione minorile e tentata violenza aggravata. La misura cautelare è scattata solo per il primo reato, gli abusi reiterati ai danni di un 12enne.

Sulle altre due accuse a carico del religioso, il gip ha deciso di rimandare la valutazione a ulteriori sviluppi investigativi. Nell'abitazione del sacerdote gli investigatori hanno sequestrato farmaci per la stimolazione sessuale ma anche capi di abbigliamento griffati e una fornitura di sigarette elettroniche che regalava ai ragazzini per attirarli a casa.

I legali di Padre Melis: "È in cura e non può trasmettere Hiv"

"Padre Melis vive con un'infezione da Hiv ma la sua situazione è in cura da 12 anni presso l'ospedale San Martino di Genova e da oltre 10 anni la terapia che sta seguendo ha dato esiti positivi, poiché i controlli che periodicamente esegue confermano la non rilevabilità del virus che quindi è totalmente sotto controllo e per l'appunto irrilevante", scrivono in una nota gli avvocati Raffaele Caruso e Graziella Delfino, che difendono il sacerdote.

"Quando il virus non è rilevabile non è nemmeno trasmissibile. Questo è un principio e una conquista dell'infettivologia. Chi si trova in questa condizione – continuano – non è neanche tenuto a comunicarla perché egli non rappresenta un pericolo per gli altri. Il secondo dato è quello dell'ultra sensibilità di questa informazione: su questi dati dovrebbe stendersi in maniera totale il velo della privacy per evitare che un dato di paura istintiva, che spesso è dovuta all'insufficienza delle informazioni scientifiche, non provochi uno stigma sulle persone".

"Il pensiero va ancora una volta alla persona offesa – concludono gli avvocati – che si trova sulle spalle anche la diffusione di un'informazione di questo tipo che aggiunge il rischio di un peso ulteriore al dolore che la vicenda reca con sé. Padre Melis non aveva comunicato questa notizia a nessuno, né al suo ordine, né alla sua famiglia. Nessuno conosceva questo dato, ma questo silenzio ha una sua legittimità che nasce anche dalle conquiste della scienza. Nonostante il silenzio serbato rispetto ai fatti, padre Melis ha invece comunicato agli inquirenti questa informazione".

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