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Omicidio a Sirolo, preso l’assassino del ragazzo ucciso con una fiocina

L’uomo che avrebbe ucciso un ragazzo di 23 anni dopo un diverbio in strada a Sirolo, in provincia di Ancona, è stato arrestato: aveva ancora in mano la fiocina con cui avrebbe commesso l’omicidio.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Immagine di archivio
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La sua fuga è durata poche ore, poi è stato raggiunto e arrestato dai carabinieri che lo hanno cercato in lungo e in largo per tutta la provincia di Ancona. Era per strada, a Falconara Marittima, a una trentina di chilometri da Sirolo, il presunto assassino del giovane di 23 anni ucciso per strada oggi pomeriggio. L'uomo, un 30enne di nazionalità algerina, aveva ancora l'arma del delitto in mano: la fiocina con cui avrebbe sparato al petto del ragazzo, un operaio di origine albanese, dopo un diverbio che ha coinvolto anche un altro automobilista. Dopo una breve fuga, alla fine, l'uomo è stato fermato in strada: era a torso nudo, con il fucile in mano. Il sindaco di Sirolo, Filippo Moschella, è stato tra i primi ad arrivare sul luogo della tragedia: "Facciamo lavorare il magistrato e i carabinieri", si è limitato a dire.

La lite prima del colpo di fiocina

Oggi pomeriggio, a Sirolo, è andata in scena la discussione tra il presunto assassino, la vittima e un terzo automobilista, incolpato dall'aggressore di andare troppo piano con la sua auto. L'uomo sarebbe sceso dalla sua polo bianca, cercata per ore dai carabinieri e dalle forze dell'ordine dispiegate in tutto il territorio provinciale, e avrebbe cominciato a picchiare il conducente dell'automobile che lo precedeva. A quel punto sarebbe intervenuto il giovane operaio, insieme a un amico, per sedare gli animi.

La fuga e poi l'arresto a Falconara Marittima

Quando i ragazzi hanno separato i due, l'uomo ha reagito ancora più violentemente, tornando alla sua auto ed estraendo il fucile da sub. Poi avrebbe sparato un colpo in pieno petto al 23enne, morto per la ferita riportata. Da lì è cominciata la fuga, durata poche ore prima del fermo a Falconara Marittima. L'uomo è stato condotto in stato di arresto nella caserma dei carabinieri di Osimo, che stanno indagando con il supporto del Reparto Operativo Nucleo Investigativo, per essere interrogato dal pm della Procura di Ancona, Marco Pucilli.

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