Preso in Francia Edgardo Greco: condannato per duplice omicidio, era latitante da 16 anni
Edgardo Greco, affiliato alla ‘ndrina Perna-Pranno e latitante dal 2006, è stato individuato oggi, giovedì 2 febbraio 2023, a Sant Etienne, in Francia. Nei confronti di Greco è stata data esecuzione al mandato di arresto europeo emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro il 16 maggio 2014, in relazione all’ordine di carcerazione per la esecuzione dell’ergastolo per il duplice omicidio di Stefano e Giuseppe Bartolomeo.
Duplice delitto avvenuto il 5 gennaio del 1991 a Cosenza. Greco è stato ritenuto corresponsabile dell’imboscata costata la vita ai due fratelli i quali, in quanto ambivano a una maggiore "autonomia" e considerazione nell’ambito delle cosche cosentine, sarebbero stati trucidati a colpi di spranga in una pescheria all’epoca nella disponibilità dei fratelli Mario e Pasquale Pranno, e i loro cadaveri venivano fatti sparire e mai più ritrovati.
Greco è accusato anche del tentato omicidio di Emiliano Mosciaro avvenuto sempre a Cosenza il 21 luglio del 1991. Delitti maturati nell’ambito della guerra di mafia fra la cosca “Pino-Sena” e la “Perna-Pranno”, che ha insanguinato il territorio cosentino nei primi anni 90.
Edgardo Greco – comunica la Procura di Catanzaro – è stato individuato in Francia all’esito di una indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, in specifici procedimenti riguardanti la procurata inosservanza della pena, e svolta dai Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Cosenza, che nella fase finale hanno operato congiuntamente a personale delle unità catturandi (FAST) italiana e francese e dell’Unità I-CAN dello SCIP del Ministero dell’Interno.
I carabinieri l'hanno scovato in una pizzeria di Saint Etienne: l'ex latitante lavorava nel locale pubblico come pizzaiolo.
Greco era latitante da oltre 16 anni: di lui si erano perse le tracce il 10 ottobre 2006, quando si è sottratto all’esecuzione della misura cautelare in carcere, emessa dal GIP distrettuale di Catanzaro, nell’ambito del maxi processo "Missing", che ricostruiva alcuni dei fatti di sangue che hanno caratterizzato, nei primi anni 90, il cruento scontro tra i due clan.
L’attività investigativa, coordinata della Procura della Repubblica di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia, e svolta dai Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Cosenza, è stata avviata nel dicembre 2019, e si è sviluppata attraverso mirati accertamenti finalizzati a ricostruire la rete di appoggio su cui poteva contare il latitante.