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“Preso a calci da un paziente, in 33 anni di lavoro mai successo”: il racconto del medico aggredito a Lecce

L’urologo è stato colpito e insultato durante una visita di routine all’ospedale Francesco Ferrari di Casarano, in provincia di Lecce: “Dopo la denuncia che ho presentato ai carabinieri, sono stati subito identificati lui e la moglie che lo accompagnava”
A cura di Giovanni Turi
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Immagine di repertorio. 
Immagine di repertorio. 

In 33 anni di servizio non mi era mai successo qualcosa del genere”, commenta a freddo l'urologo vittima dell'ennesimo episodio di violenza in corsia. Insultato e offeso, un paziente di 70 anni lo ha preso a calci durante un esame di routine all'ospedale Francesco Ferrari di Casarano, in provincia di Lecce.

Negli ultimi giorni, le aggressioni al personale sanitario negli ospedali sono una costante. La vicenda è di martedì 10 settembre. A seguito dell’episodio – quattro di questo tipo nelle ultime 48 ore tra Torino, Napoli e Puglia -, il medico è stato accompagnato in pronto soccorso. Sottoposto a visite, sono state rilevate contusioni all’addome e all’inguine. Ѐ stato poi dimesso con una prognosi di quindici giorni.

La testimonianza

Ma facciamo ordine. Come ricostruito da la Repubblica, il paziente era arrivato da un paese della provincia di Lecce per sottoporsi a una cistoscopia. “Non appena inizio l’esame – racconta il medico, rimasto anonimo – il paziente avverte dolore. Io tolgo lo strumento ma vengo insultato”. Nei suoi confronti, vengono indirizzati “Sei un c…” e “Sei un fallito”.

Il medico capisce che non ci sono più le condizioni per proseguire la visita e lo riferisce alla moglie del paziente, in attesa fuori dalla stanza. “Il paziente continua ad inveire nei miei confronti. È una furia. Mi dà del c… Mi offende: ‘Pezzo di m…’”. Mentre il paziente stava dando in escandescenza, il medico si avvicina. A quel punto, riceve un calcio all'addome e all’inguine.

In 33 anni di servizio non mi era mai successo qualcosa del genere”, commenta a freddo il medico. Nel frattempo, il paziente e la moglie si allontanano. “Pensavano che sarebbero rimasti impuniti – dice il medico – ma dopo la denuncia che ho presentato ai carabinieri, sono stati subito identificati. E ho già informato la direzione sanitaria”. Sul posto, infatti, sono dovute intervenire le forze dell'ordine che hanno identificato e denunciato l'uomo all'autorità giudiziaria.

Le reazioni

L’urologo constata che “quotidianamente sorgono battibecchi con i pazienti, ma ogni volta la scelta più saggia è quella di abbassare la testa per non alimentare tensioni ed esasperare gli animi. Non ci sentiamo sicuri e protetti. Ma andrò avanti”.

Non si sono fatte attendere le reazioni. Per il direttore generale dell’Asl di Lecce, Stefano Rossi, l’episodio “è segno evidente di un disagio diffuso, legato a frustrazione ed esasperazione e alla difficoltà a costruire relazioni sane, dal volto umano”. Con una nota, la Cisl medici Lecce ribadisce che “non possono più essere tollerabili azioni violente di questo tipo”: “Ormai le aggressioni negli ospedali sono un’emergenza pubblica e richiedono un intervento immediato delle istituzioni e delle autorità”.

Come risposta alle costanti aggressioni avvenute negli ultimi giorni, si allargano le adesioni alla manifestazione unitaria dei sindacati dei medici ospedalieri prevista a Foggia il 16 settembre. Un’ora di sciopero annunciata da Cimo Fesmed e Anaao Assomed.

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