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Prende una zeppola dal bancone dei resi in magazzino, licenziato lavoratore 55enne

Un uomo di 55 anni è stato licenziato dalla sua azienda di logistica con l’accusa di furto per aver preso da una scatola di cibo restituito dalla clientela una zeppola di San Giuseppe. Lavoratori e sindacati si sono schierati con l’uomo ora senza lavoro nello sciopero di mercoledì 30 ottobre.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un 55enne di origini tunisine da tempo residenti a Forlì è stato licenziato dall'azienda di logistica per la quale lavorava per aver prelevato una zeppola da una scatola aperta in un bancale di resi, ossia la merce restituita dai consumatori. La lettera di contestazione era stata inviata lo scorso 27 settembre, ma la notizia è stata diffusa a fine ottobre dai sindacati.

Cgil e Fisascat parlano di un provvedimento illegittimo e a sostegno del 55enne si sono schierati altri 120 lavoratori che nella giornata di mercoledì 30 ottobre hanno incrociato le braccia davanti alla sede di Coop Alleanza 3.0 gestita da Afv logistica.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, i sindacati lamentano che questo licenziamento abbia segnato il tradimento di un principio e che il caso del 55enne possa costituire un precedente.

"Questo lavoratore è stato allontanato dall'azienda il 15 ottobre – ha ribadito Matteo Fabbri -, Erano le 16 e l'azienda gli voleva consegnare la lettera di licenziamento di persona ma lui ha rifiutato di firmare perché non ne capiva il contenuto. Il giorno dopo ha inviato una pec all'azienda in cui si diceva disponibile a tornare al lavoro, ma la stessa gli ha risposto di aver comunicato il contenuto della missiva a voce. Non è certo questo il modo di procedere. Questa lettera non è ancora nelle nostre mani, ma quando la avremo impugneremo il provvedimento in tribunale".

"Il provvedimento – hanno detto i sindacalisti Mirela Koroveshi Filcams (Cgil) e Matteo Fabbri (Fisascat Cisl) – è stato comminato per un presunto reato di appropriazione indebita-furto ipotizzato per supposizioni,  come di fatto enunciato nella lettera di contestazione disciplinare". Il lavoratore sarebbe stato sorpreso con una zeppola in mano che però, secondo quanto sostengono anche i sindacati, sarebbe subito stata rimessa al suo posto in una confezione arrivata in magazzino già aperta.

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