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Covid 19

Pregliasco su calo casi Covid: “Verso primavera tranquilla, ma presto per togliere mascherine e pass”

Il virologo Pregliasco commenta a Fanpage.it i dati dell’ultimo monitoraggio Iss-Ministero della Salute che evidenziano un calo di contagi Covid e ospedalizzazioni: “Finito febbraio ci troveremo con una primavera/estate simile a quella dello scorso anno, con la speranza che, se non ci saranno varianti nuove e strane, dovremmo avere una situazione che porterà un gran numero di italiani a essere immuni”.
A cura di Ida Artiaco
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"Ci sono sempre più segnali che ci indicano che la situazione sta decisamente migliorando. Possiamo considerare che finito febbraio ci troveremo con una primavera/estate simile a quella dello scorso anno ma con un numero di italiani immunizzati molto importante, che permetterà a sua volta di prepararci al prossimo inverno". Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano, ha commentato così a Fanpage.it i dati dell'ultimo monitoraggio settimanale di Iss e Ministero della Salute, che mostrano come la curva dei contagi in Italia stia scendendo: in calo sono non solo l'incidenza e l'indice Rt, ma anche i numeri relativi all'occupazione dei posti letti in area medica e terapia intensiva.

Prof. Pregliasco, come possiamo leggere i dati delle ultime ore?

"Sicuramente i segnali già presenti nelle scorse settimane si fanno via via sempre più concreti verso un andamento che dovrebbe portarci rapidamente in una situazione migliore. Tutto questo anche grazie alla circolazione di Omicron che ci ha infastidito durante le festività natalizie, creando una grande quantità di casi e una pressione non da poco sugli ospedali. Credo che possiamo considerare che finito febbraio ci troveremo con una primavera/estate simile a quella dello scorso anno, con la speranza che, se non ci saranno varianti nuove e strane, dovremmo avere una situazione che porterà un gran numero di italiani a essere immuni, vuoi perché vaccinati o perché guariti dalla malattia o perché vaccinati e guariti. Omicron è più buona sì, ma lo è anche perché siamo in tanti ad esserci vaccinati. Non ci sarà l'immunità di legge, ci si preparerà ad un inverno in cui il Coronavirus si farà rivedere ma su una base di persone suscettibile più piccola. Ricordiamoci però che questa immunità non è per la vita, come per altre malattie infettive".

A proposito di nuove varianti, si parla già di Omicron 2….

"Ce ne sono tre di Omicron. La sottovariante 2 sembra essere addirittura più contagiosa di Omicron 1 però non più cattiva. Per ora la possiamo considerare una variazione sul tema, poi ovviamente ci serviranno ulteriori dati per conoscerla meglio".

Sulla base di tutto questi dati, è d'accordo con la volontà del governo di allentare le misure, adeguandosi anche a quello che sta succedendo nel resto d'Europa?

"Noi abbiamo scelto come Italia un andamento prudente, direi che anche in questa fase non si debba essere velocissimi nel riaprire. Per motivi politici diverse nazioni, come la Danimarca, la Svezia e prima ancora l'Inghilterra, che per altro ha avuto un po' prima il picco di Omicron rispetto a noi, hanno deciso per il liberi tutti. Ma a mio avviso è una scelta di tolleranza di una situazione comunque non piacevole, perché anche loro hanno un bel po' di morti. Nel mondo ci sono tre tipi di approccio. Quello della Cina, che con cinque casi blocca intere città per 20 giorni ma è insostenibile; quello dell'Est Europa ma anche del Sud del Mondo, che hanno lasciato fare al virus e hanno avuto un sacco di disastri ma hanno risolto il problema rapidamente, e infine quello di Europa, Usa e Canada che con tecniche diverse hanno cercato di mitigare la diffusione, spalmando nel tempo il numero di infezioni per evitare il collasso. Ciò ha creato difficoltà e a questo punto l'esigenza è di riprendere con la normalità pre-pandemica. Ma riaprire in modo anticipato è molto rischioso".

Quale misure toglierebbe per ultima?

"Io credo che il Green pass ci voglia così come le mascherine. Sono gli elementi che servono e che possono confermarci di essere ancora protetti".

Quando dice che l'immunità non dura per sempre apre la strada alla possibilità della somministrazione di una quarta dose di vaccino? 

"Direi che già la soluzione di rendere illimitata la durata del Green pass ci suggerisce che sono importanti queste tre dosi per la totalità della popolazione. Poi credo che ci sarà comunque una campagna vaccinale uguale a quella influenza, quindi annuale e con vaccini aggiornati a ridosso della stagione invernale, che è a rischio, e che potrebbe avvenire insieme alla stessa vaccinazione antinfluenzale e per la stessa tipologia di persone, quindi anziani, immunodepressi e fragili".

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