Pregliasco a Fanpage.it: “Super Green pass salva il Natale, ma usiamo le mascherine”
"Il Super Green Pass è un'azione anticipata, fatta per la paura di quanto successo nel passato, così da scongiurare una ipotesi di chiusura durante le festività natalizie", a dirlo è il professor Fabrizio Pregliasco, durante la diretta Youtube di Fanpage.it. Il virologo dell'Università di Milano commentando il nuovo decreto legge approvato dal governo che prevede tra le altre cose l'introduzione del Super Green Pass ha spiegato che in Italia, rispetto ad altri paesi in Europa, la crescita dei contagi non è così elevata, grazie sopratutto "a una campagna vaccinale, tra le prime nel mondo, e un andamento prudente rispetto alle aperture, m per evitare chiusure, che sono un rischio soprattuto per l'economia, questo Super Green Pass è un passo importante".
Ciò nonostante nei nostri ospedali si inizia a vedere nuovamente la presenza del Covid: "A macchia di leopardo – spiega Pregliasco – hanno bisogno di assistenza diciamo leggera, ma i pazienti ci sono". A chi gli chiede se in terapia intensiva finiscono anche le persone vaccinate, il professore spiega che ci sono, anche se pochissimi: "Il vaccino non è uno schermo che blocca al 100% la malattia. Ma lo scorso anno rispetto al numero di positivi, quello dei morti era molto più alto così come quello degli ospedalizzati. Dopo la seconda dose abbiamo il 95% di possibilità di finire con sintomi gravi in ospedale, dopo sei mesi questa percentuale scende al 55%: ecco perché si parla di anticipare la terza dose". Secondo Pregliasco oggi i positivi al Covid sono perlopiù asintomatici e stanno bene, per fortuna: "Quanto più siamo attenti, meglio è. Va bene il Super Green Pass, ma continuiamo a usare la mascherina. Uno dei rischi delle prossime settimane infatti è lo shopping: la calca durante gli acquisti all'aperto è un pericolo se non si usa la mascherina".
Infine per quanto riguarda il vaccino fino a 12 anni, secondo Pregliasco "i bambini sono quelli più colpiti dalla variante Delta. L'1% ha manifestazioni cliniche importanti proprio a causa della variante, e non si sa nemmeno l'impatto del long Covid. Per i genitori l'opzione è: o infettati o vaccinati". Ciò nonostante le persone hanno ancora paura del vaccino. La situazione è destinata solo a migliorare, almeno a partire dalla prossima primavera: "Io spero che questa sia l'ultima onda impegnativa di questa pandemia e che in primavera la situazione possa dirsi migliore, anche se non possiamo darlo per scontato: ci saranno ondulazioni a seguire, sempre meno impegnative. Ma soprattutto noi ci abitueremo. Non ci sarà un giorno X in cui l'Oms dirà che è finita, ma è un qualcosa che andrà a diradarsi, grazie proprio ai vaccini e alle medicine curative".