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Precipita da una cascata in Svizzera e muore a 21 anni, il padre: “Voleva lasciare il fidanzato”

Annika Deidda, cagliaritana ma residente a Milano, era nel territorio di Biasca con un ragazzo che frequentava da qualche tempo quando è avvenuta la tragedia. Per le autorità locali si è trattato di un incidente, ma il padre vuole chiarezza: “Era drogata contro la sua volontà, credo fosse finita in un giro di persone molto ricche”.
A cura di Biagio Chiariello
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È precipitata da una cascata in Svizzera ed è morta sul colpo. Annika Deidda aveva 21 anni ed era di origini sarde. Per le autorità svizzere è stato un incidente, hanno escluso sia il suicidio sia un atto violento, ma questa versione non ha convito i genitori della vittima che chiedono chiarezza.

La 21enne da tempo non viveva in Sardegna ma nel nord Italia. Dopo il diploma delle superiori stava studiando al Politecnico di Milano dove aveva conosciuto un ragazzo, 24enne, che era insieme a lei al momento della tragedia, lo scorso 28 giugno, presso la cascata di Santa Petronilla nel territorio di Biasca, nel canton Ticino.

I due avevano organizzato una gita fuori porta di 3 giorni, anche se pare che le cose non andassero molto bene tra la coppia, tanto che Annika aveva comunicato ai genitori di volerlo lasciare, come riportano i giornali locali. Il padre avrebbe già presentato un esposto e chiesto alla procura di intervenire.

“Vivevano insieme, lei addirittura gli pagava l’affitto di casa di 250 euro. Annika era seria, riservata e cattolica, ma nell’ultimo periodo era irriconoscibile, un’altra persona”, dice  al portale CastedduOnline papà Gianluca, che non usa mezzi termini: “Aveva perso molti chili e temo che venisse drogata contro la sua volontà, per me era entrata in qualche giro strano”.

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Ribadisce poi che la figlia "aveva deciso di lasciare il ragazzo". Sarebbe stata lei stessa a comunicarlo ai genitori tre giorni prima della disgrazia. "Ma lui l'avrebbe poi invitata a visitare la cascata che sembra conoscere abbastanza bene, a differenza di Annika".

Al quotidiano L’Unione Sarda il padre aggiunge poi di temere che "fosse finita in un giro di persone molto ricche che andavano a prenderla con limousine e altre auto costose, accompagnandola in alberghi di lusso. Una situazione che aveva convinto la mia ex moglie a metterle alle calcagna un investigatore privato già dal mese di aprile".

Oggi intanto a Cagliari c'è stato l'ultimo saluto ad Annika, con i funerali alle 15 nella chiesa dei Frati Cappuccin

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