Precari in protesta in tutta Italia: “Il nostro tempo è adesso”
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Precari, disoccupati, dottorandi e studenti, tutti in piazza per chiedere nuove leggi e il rispetto di quelle esistenti, il contrasto alla disoccupazione record in Italia e per urlare che “il nostro tempo è adesso”. A Roma un tricolore di 60 metri e striscioni hanno attraversato il centro, da piazza della Repubblica fino al Colosseo. Migliaia di precari in strada anche a Napoli, Torino, Palermo, Firenze e Milano. Molti i colori politici, il rosso della Cgil, i Verdi e il Popolo Viola, oltre a Pd e Idv, sindacati della scuola e semplici cittadini stanchi di vivere l'incertezza senza fine di un posto di lavoro precario.
Anche a Washington e Bruxelles gli italiani scappati all'estero sono scesi in strada in segno di solidarietà ai compagni rimasti nel Bel Paese. Uno dei leader del movimento Viola, Gianfranco Mascia, rivendica: “Siamo in piazza per il futuro dei nostri figli, i primi per i quali viene disatteso l’articolo 1 della Costituzione. Qui ci sono padri e madri che protestano per per il futuro dell’Italia. Per questo abbiamo portato il tricolore in piazza perché è simbolo dell’identità comune”.
Grande la partecipazione alla manifestazione dei precari tenutasi oggi in tutta Italia. Numeri inquietanti quelli che gli organizzatori della manifestazione pubblicano sul sito web dell'evento: 45 mila laureati italiani che ogni anno sono costretti a lasciare la propria città per trasferirsi all'estero e lavorare. Un danno economico e di mancata crescita che l'Ocse stima in 6 milioni di euro. Soltanto il 30% dei giovani riesce a metter su casa e lasciare quella dei genitori, anche per questo in molte piazze sono stati allestiti degli accampamenti dimostrativi di tende e gazebo. Lo stipendio dei neo-laureati è inferiore del 10% dei coetanei, mentre la disoccupazione giovanile sale 29,4% (Dati Istat) – livello di disoccupazione più alto dal 2004.
Ilaria Lani, sindacalista del comitato promotore di “Il nostro tempo è adesso” chiede con forza: “un cambio radicale nell'agenda politica. I governi non hanno saputo dare risposte su welfare e formazione, e ci sono state difficoltà anche del sindacato nel suo ruolo di proposta”.