Prato, il “prete pusher” Don Francesco Spagnesi condannato a 3 anni e 8 mesi
Don Francesco Spagnesi, l'ex-sacerdote di Prato arrestato per i festini con la droga e per aver sottratto denaro alla sua parrocchia oltre che per aver truffato i fedeli, è stato condannato a 3 anni e 8 mesi dopo aver patteggiato la pena. Tenendo conto del parere favorevole delle parti il gip ha accolto la richiesta avanzata mesi fa dai legali del parroco. Per il sacerdote è caduta l'accusa di tentate lesioni gravi, ipotizzata sulla possibilità che abbia taciuto malattie sessualmente trasmissibili ai partner con i quali si intratteneva in appuntamenti a "luci rosse". Restano invece in piedi le accuse di spaccio e traffico di droga e di appropriazione indebita del denaro delle offerte. Oltre a Spagnesi il giudice ha accolto la richiesta di patteggiamento a 3 anni e 2 mesi avanzata dal compagno, accusato di concorso in acquisto e spaccio di droga. Don Francesco Spagnesi sconterà la pena ai servizi sociali e con permanenza in una comunità terapeutica per curare la tossicodipendenza che lo ha portato sulla cattiva strada. La Diocesi di Prato lo ha già rimosso dalla parrocchia e sospeso dalle funzioni sacerdotali. La Chiesa ha chiesto un processo a parte, canonico, per stabilire responsabilità e percorso anche al suo interno.
Spagnesi era stato arrestato lo scorso 14 settembre dalla squadra mobile pratese per aver sottratto denaro al conto della sua parrocchia e ai fedeli col fine di acquistare stupefacenti tra cui la droga dello stupro. Il parroco fin da subito ha ammesso ogni responsabilità. "Restituirò tutto quello che devo – aveva affermato in lacrime davanti ai suoi legali -. Ho fatto cose di cui mi vergogno". Spagnesi dovrò restituire circa 300mila euro sottratti alla parrocchia e ai fedeli per poter comprare la droga: si tratta di denaro che era stato donato affinché aiutasse i più poveri.