Prato, espulso marocchino che aveva minacciato atti terroristici

Con decreto del Ministero dell'Interno è stato espulso un marocchino residente nel Pratese perché esprimeva "posizioni particolarmente vicine all'ideologia jihadista". Dopo gli attentati a Parigi dello scorso gennaio, l'uomo – Soufiane Kachani, 40 anni, sposato con un'italiana, due figli, in Italia dal 1998 – aveva minacciato attentati in Italia, assicurando che il figlio maggiore sarebbe stato pronto a colpire le scuole. Kachani aveva anche ipotizzato di partire in Medio Oriente e di arruolarsi nell'Isis. I Carabinieri di Vaiano hanno eseguito il provvedimento nella notte di venerdì.

Il decreto di allontanamento, spiega la nota dei Carabinieri, "scaturisce da una lunga e dettagliata attività informativa ed investigativa" su Kachani, le cui posizioni, prosegue la comunicazione dei militari, hanno "raggiunto un profondo livello di radicalizzazione, attestandosi su posizioni particolarmente vicine all'ideologia jihadista". L'uomo ha inoltre precedenti penali con condanne definitive per condotta aggressiva fisica e verbale, reati contro la persona e il patrimonio. Il magrebino, stando alla nota dei militari, non ha "mai cercato una stabile occupazione lavorativa e non ha mai mancato di mostrare disprezzo per la cultura occidentale". Il decreto è stato convalidato dal giudice di pace nella mattinata di venerdì 13 novembre, mentre l'uomo è stato preso in consegna da personale di scorta della Direzione centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere e condotto in tarda serata all'aeroporto di Fiumicino per imbarco su volo diretto a Casablanca.