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Prato, detenuto di 27 anni si impicca in carcere: è il 60esimo suicidio dell’anno

Il giovane si è impiccato ieri sera nella sua cella del carcere di Prato: stava scontando alcune condanne definitive con fine pena nel 2032.
A cura di Davide Falcioni
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Un ragazzo di 27 anni detenuto nel carcere di Prato si è impiccato ieri sera nella sua cella. Nonostante sia stato tempestivamente soccorso il giovane è morto poco dopo l'arrivo in ospedale. "Si tratta – commenta in una nota Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria – del 60esimo suicidio di un detenuto nel corso dell'anno, cui vanno aggiunti 6 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita. Una carneficina mai vista in precedenza". Il 27enne, di nazionalità italiana, stava scontando alcune condanne definitive con fine pena nel 2032.

"Così, mentre per il Sottosegretario al Ministero della Giustizia, con delega ai detenuti, Andrea Ostellari, le carceri sono regolamentari e non c'è sovraffollamento, il Guardasigilli, Carlo Nordio, parla di problema del sovraffollamento da affrontare con raziocinio. Esattamente quel raziocinio che non si rinviene nelle loro affermazioni contrastanti e nelle farneticazioni del sottosegretario, spintosi, evidentemente, fino a smentire il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che solo qualche giorno fa aveva definito la situazione penitenziaria indecorosa per un paese civile", aggiunge il segretario della Uilpa Pp.

"Sono 14.500 i detenuti in più rispetto ai posti disponibili – afferma De Fazio – e, nel solo 2023, sono stati ben 4.731 i reclusi nei confronti dei quali la magistratura di sorveglianza ha dovuto riconoscere rimedi risarcitori per trattamento inumano e degradante". Ciò "a fronte di oltre 18mila unità mancanti al fabbisogno organico della Polizia penitenziaria, carenze di ogni genere e disorganizzazione imperante. Prova ne siano le tensioni, le proteste fino ai disordini collettivi che stanno interessando quotidianamente una vastità di carceri, dal nord al sud, isole comprese".

Venerdì sera nello stesso penitenziario di Prato in cui poche ore dopo si sarebbe suicidato il detenuto di 27 anni c'era stato un tentativo di rivolta: secondo quanto spiegato ieri dalla Fp Cgil un gruppo di circa venti reclusi della prima sezione "per motivi ancora da accertare", avevano "divelto i neon della sezione, lasciando al buio il reparto. Hanno poi usato le brande di ferro per barricarsi, impedendo l'intervento degli agenti di polizia penitenziaria. La protesta è rientrata intorno alle 2 di questa notte, dopo una lunga trattativa di mediazione".

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