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Raddoppiati i poveri in 5 anni: il 30 novembre si organizza la colletta alimentare

Oltre 135mila volontari in 9mila supermercati italiani raccoglieranno del cibo: priorità a olio, prodotti per bambini e scatolame.
A cura di D. F.
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I numeri parlano chiaro e non lasciano spazio a interpretazioni. Dal 2007 al 2012 in Italia il numero di poveri assoluti è raddoppiato, passando da 2,4 a 4,8 milioni di persone. Nel frattempo è peggiorato anche l'indicatore di grave deprivazione materiale, che aveva mostrato un deterioramento già nel 2011 e che è raddoppiato nell'arco di due anni. Quasi la metà dei poveri assoluti (2 milioni 347mila) risiede nel Mezzogiorno, erano 1 milione 828 mila nel 2011. Di questi oltre un milione sono minori con un'incidenza salita in un anno dal 7 al 10,3%. Sono i dati riportati dal presidente dll'Istat Antonio Golini in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Lo studio rivela anche che nel primo semestre del 2013, secondo l'Istat, il 17% delle famiglie dichiara di aver diminuito la quantità di generi alimentari acquistati e di aver scelto prodotti di qualità inferiore, 1,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2012 e 4,9% in più dei primi sei mesi del 2011.

Alla luce di questi dati è stata indetta per per il 30 novembre una Giornata nazionale per la colletta alimentare. Saranno oltre 135mila i volontari dell'associazione Banco Alimentare Onlus che saranno appostati all'esterno di oltre 9mila supermercati in tutto il paese con l'intento di invitare i clienti a donare dei prodotti a lunga conversazione, che verranno poi messi a disposizione delle 9mila strutture caritative che aiutano circa 2milioni di persone. Saranno richiesti soprattutto olio, prodotti per l'infanzia e scatolame. La giornata sarà fortemente ispirata dal discorso che Papa Francesco ha tenuto all'udienza generale del 5 giugno 2013: "La vita umana, la persona non sono più sentite come valore primario da rispettare e tutelare, specie se è povera. (….) Il consumismo ci ha indotti ad abituarci al superfluo e allo spreco quotidiano di cibo, al quale talvolta non siamo più in grado di dare il giusto valore, che va ben al di là dei meri parametri economici. (…) Invito tutti a riflettere sul problema della perdita e dello spreco del cibo per individuare vie e modi che, affrontando seriamente tale problematica, siano veicolo di solidarietà e di condivisione con i più bisognosi. (…) quando il cibo viene condiviso in modo equo, con solidarietà, nessuno è privo del necessario, ogni comunità può andare incontro ai bisogni dei più poveri".

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