Potenza, il vescovo vuole riaprire la chiesa in cui fu trovato il cadavere di Elisa Claps
Dopo i lavori di ristrutturazione finanziati dalla Conferenza episcopale italiana la chiesa che per anni ha nascosto il corpo senza vita di Elisa Claps, la ragazza di sedici anni scomparsa il 12 settembre del 1993, potrebbe presto riaprire. È stato il vescovo di Potenza, monsignor Salvatore Liguorio, ad annunciare le novità sulla chiesa della Trinità. Come si legge sui quotidiani locali, le verifiche strutturali a cura dell’ufficio tecnico diocesano vanno avanti per stabilire con esattezza gli interventi da adottare per rendere nuovamente fruibile lo storico edificio di culto. “Quanto prima – così in una nota della diocesi – sarà pronta una relazione tecnica sulla base della quale verrà decisa la calendarizzazione dei lavori”. Una decisione che ha subito scatenato delle polemiche: la città si divide infatti sulla scelta di riaprire quella chiesa in cui nel 2010 è stato trovato dopo anni di ricerche il cadavere della giovane.
Contrari i familiari di Elisa Claps – La chiesa di Potenza diventata la tomba di Elisa Claps è una delle più importanti della città ed è inaccessibile proprio dal ritrovamento del cadavere della ragazza, che fu scoperto il 17 marzo del 2010 sotto le tegole nel sottotetto. Tra i contrari alla decisione del vescovo di riaprire il luogo di culto c’è l’associazione Borgo antico e anche i famigliari di Elisa Claps, che piuttosto cercano verità e chiarezza sull'omicidio e sull'occultamento del cadavere della ragazza. Per l’omicidio Claps è stato condannato in via definita a trenta anni di carcere Danilo Restivo.