Potenza del vaccino anti-Covid: in un mese ricoveri dimezzati e terapie intensive quasi vuote
In Italia in appena un mese i ricoveri covid sono dimezzati tanto che oggi molte regioni non fanno segnare nuovi ingressi in reparti critici mentre molte terapie intensive sono quasi vuote tanto che ormai nessuna regione ha percentuali di occupazione dei letti oltre la soglia limite indicata dal ministero della Salute. Alla base di questi confortanti numeri della pandemia ci sono sicuramente le misure di contenimento del contagio ma soprattutto la campagna vaccinale anti covid. La maggior parte dei ricoverati e decessi covid infatti è rappresentata da ultra sessantenni vale a dire le fasce di età che sono state indicate come prioritarie per la vaccinazione e per le quali ormai si è raggiunti una percentuale di vaccinazione molto avanzata, in particolar modo per over 80 e over 70. Lo stesso Istituto superiore di sanità, in uno studio recente, ha confermato il grande impatto delle vaccinazioni anti-Covid sul rischio di contagio, ricovero e decesso già dalla prima dose.
Terapia intensive sotto la soglia in tutte le Regioni
Così mentre l’Italia si avvicinata a quota 29milioni di persone vaccinate con almeno una dose, gli ospedali italiani si svuotano progressivamente e in maniera costante. Oggi sia i ricoveri covid ordinari che per quelli più gravi che richiedono la terapia intensiva sono ampiamente sotto la soglia, attestandosi al 18%. Percentuali che, a partita di posti letto disponibili, nel complesso indicano un calo vertiginoso di ingressi in ospedale. Appena il 19 aprile scorso i posti letto occupati nelle terapie intensive da malati Covid erano 3.244, oggi sono 1.643, circa la metà. Stesso andamento dei ricoveri nei reparti non critici dove erano 23.742 i pazienti appena un mese fa e oggi sono 11.018.
Crollati ingressi in ospedale
Lo svuotamento dei posti letto in ospedale è andato di pari passo con l’accelerazione della campagna vaccinale e la disponibilità dei vaccini anti covid in Italia. Non a caso la discesa è stata più evidente negli ultimi giorni con l’occupazione delle intensive calata del 5% in appena dieci giorni e i ricoveri ordinari del 7%. Un calo che ha coinvolto tutte le Regioni, compresa quella che aveva numeri peggiori come la Lombardia che aveva ben 708 ricoveri in terapia intensiva e oggi ne ha 337, e 4.623 ricoveri ordinari, mentre oggi sono 1.920. Un calo che è dovuto non solo alle uscite, cioè a guarigioni e decessi, ma proprio ai nuovi ingressi.
Rischio ricovero diminuisce dopo le prime due settimane dal vaccino
Del resto, come sottolinea l’Iss, il rischio di infezione, ricovero e decesso “diminuisce progressivamente dopo le prime due settimane e fino a circa 35 giorni dopo la somministrazione della prima dose. Dopo i 35 giorni si osserva una stabilizzazione della riduzione che è circa dell’80% per il rischio di diagnosi, del 90% per il rischio di ricovero e del 95% per il rischio di decesso”. Secondo lo studio, dopo 35-42 giorni dal vaccino, la riduzione dei contagi è quasi massima. Lo stesso discorso vale per i ricoveri e per i decessi, per cui si registra la stessa tendenza.