Popolare Bari, tornano liberi Marco e Gianluca Jacobini: ma dovranno stare lontani dalle banche
Il Tribunale del Riesame di Bari ha disposto la scarcerazione, dagli arresti domiciliari, di Marco e Gianluca Jacobini, padre e figlio rispettivamente ex presidente ed ex co-direttore della Banca Popolare di Bari, arrestati il 31 gennaio scorso con le accuse di falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza nell’ambito dell'inchiesta sulla gestione dell'istituto e di un buco da 2 miliardi di euro che ha portato la banca pugliese vicino al crac. Emanato il provvedimento di revoca degli arresti domiciliari. I giudici hanno accolto l’appello della difesa presentato dopo un primo rigetto da parte del Gip, ma per entrambi resta l’interdizione per un anno da qualunque incarico dirigenziale. Inoltre i giudici hanno disposto per Marco Jacobini, difeso dagli avvocati Francesco Paolo Sisto e Giorgio Antoci, il divieto di dimora a Bari e per il figlio Gianluca, difeso da Guido Carlo Alleva e Giorgio Perroni, l'obbligo di dimora a Polignano a Mare.
Le parole dell'avvocato dei Jacobini
La prossima udienza del processo di fronte al Tribunale di Bari è fissata per il 16 luglio."La scelta del Tribunale della Libertà di revoca della misura – commenta l'avvocato Sisto – consentirà sicuramente nel dibattimento una migliore difesa al fine di cancellare gli effetti del processo mediatico e dare la possibilità, nel contraddittorio, di definire quanto realmente accaduto nella Banca popolare di Bari: la banca aveva una struttura che ha sempre consentito decisioni trasparenti e condivise".
Richiesta di dissequestro di quasi 5 milioni di euro rigettata
Lo scorso 29 maggio gli stessi giudici del Tribunale del Riesame di Bari hanno rigettato la richiesta di dissequestro di quasi 5 milioni di euro a Gianluca Jacobini. “Erogare finanziamenti in cambio dell’acquisto di azioni della Banca Popolare di Bari o del loro non smobilizzo” era la strategia attuata dall’istituto di credito per “evitare contrazioni della base sociale e riduzione del relativo capitale“.