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Pontelangorino, la lettera del figlio all’amico che ingaggio per uccidere i genitori: “Perdonami”

Nel gennaio del 2017 Manuel Sartori uccise la madre e il padre di Riccardo Vincelli nel paesino ferrarese dove vivevano. Entrambi erano minorenni. L’amico gli aveva promesso mille euro. “Avrei fatto tutto per lui” disse il ragazzo. Ora sono rinchiusi in carcere e la mente di quel terribile omicidio ha mandato una lettera all’ormai ex compagno…
A cura di Biagio Chiariello
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"Ciao Manu, scusa per tutto quello che ti ho fatto. Spero un giorno tu mi possa perdonare". È la lettera di Riccardo Vincelli a Manuel Sartori, mente e killer del duplice omicidio di Pontelangorino, il paesino in provincia di Ferrara, dove nel gennaio del 2017. Nella busta anche una fotografia dei genitori di ’Vincio’, Salvatore e Nunzia di Gianni.

Riccardo e Manuel allora avevano 17 anni, erano minorenni. Il primo, ritenuto il mandante del delitto, sta scontando a Torino una condanna di 18 anni. Stessa pena deve espiare Manuel da qualche mese trasferito nel carcere dell’Arginone dopo aver scontato parte della pena in una cella del minorile, il Pratello di Bologna.

"Per Vincio – aveva detto Sartori agli inquirenti – avrei fatto tutto". E la richiesta dell'amico non era proprio una cosa qualsiasi. "Devi uccidermi mamma e papà per mille euro. Tu hai lei palle per farlo…" Fu Riccardo a trovare i cadaveri di mamma Nunzia e papà Salvatore, 45 e 59 anni. I due furono massacrati e poi incappucciati con un telo di plastica nel proposito di occultarne i cadaveri e poi inscenare una rapina.

Ma in pochissimo tempo gli inquirenti capirono come erano andate le cose. Il figlio voleva morti i genitori e per il suo piano omicida ‘ingaggiò' l'amico fidato: qualche euro subito e altri mille a cose fatte. "Mio figlio sa che ha commesso una cosa enorme, terribile, ingiustificabile" dice ora il padre di Manuel al Resto del Carlino. "La sta pagando, lui stesso vuole pagare l’orrore fino in fondo. Sì, è pentito. Ha buttato la sua vita, gli anni più belli, ma ha tanta voglia di ricominciare. Al Pratello ha preso il diploma della scuola Alberghiera, ora vuole laurearsi, specializzarsi nello sport, gli abbiamo dato i soldi per un computer".

Manuel, confida ancora il padre, "non parla mai degli omicidi, ma sempre di quello che può fare e vuole fare in futuro. E ogni volta che siamo andati sul discorso, ho visto le lacrime scendere dal suo viso. Riccardo?".

Dal giorno del massacro i due amici non si sono più visti e sentiti, poi quella lettera che Riccardo ha spedito all’ex amico. "Una lettera con le scuse per tutto il dolore e il male che aveva provocato a mio figlio – racconta il signor Sartori – gli chiedeva di perdonarlo, di potersi sentire in qualche modo. Il tutto accompagnato dalla foto dei suoi genitori. Dopo ciò che gli ha fatto fare, gli ha promesso, dopo avergli rovinato la vita?". Manuel però quei fogli li ha buttati, perché "a mio figlio non importa più nulla di Riccardo". Oggi "pensa a noi – chiude il padre –, alla nostra famiglia, alla sua ragazza e al suo futuro per quando ritornerà libero".

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