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Ponte Morandi, iniziata la demolizione delle case. Allarmi per il rischio amianto

Questa mattina ha avuto inizio la demolizione della casa al civico 10 di via Porro, il primo dei palazzi sotto il Ponte Morandi che verranno abbattuti prima della demolizione delle pile 10 e 11 che avverrà con esplosivi.
A cura di Davide Falcioni
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Ha avuto inizio questa mattina poco dopo le 11 la demolizione della casa al civico 10 di via Porro, il primo dei palazzi sotto il Ponte Morandi che verranno abbattuti prima della demolizione delle pile 10 e 11 che avverrà con esplosivi. In azione una gru dotata di pinza idraulica della impresa Omini, una delle aziende dell'Ati di demolitori. Un ‘cannone' sta sparando acqua nebulizzata sul palazzo per limitare la diffusione delle polveri e tutt'intorno sono stati disposti alcuni grandi contenitori dove verranno posti gli ultimi oggetti ancora presenti nella palazzina, che comunque è stata del tutto svuotata nei giorni scorsi di elettrodomestici e arredi che gli sfollati non hanno potuto recuperare in prima persona. Nelle settimane scorse invece le abitazioni sono state bonificate dall'amianto.

Sempre oggi, come riporta Il Secolo XIX, sono iniziati da programma i test nella ex cava dei Camaldoli, sulle alture di Genova, per valutare le misure da adottare allo scopo di arginare gli effetti dell'esplosione che dovrebbe distruggere le "pile" 10 e 11 dell'ex viadotto Morandi. Nel frattempo il comitato Liberi cittadini di Certosa e l'Osservatorio nazionale Amianto (Ona) hanno integrato per la seconda volta l'esposto-querela presentato in Procura oltre tre mesi fa per chiedere maggiori controlli sull'utilizzo degli esplosivi per demolire ciò che resta del ponte: i cittadini chiedono "l'apertura di nuove indagini sull'uso dell'esplosivo per l'abbattimento delle ‘pile' 10 e 11". Secondo l'Ona "la popolazione, nonostante la presenza di date ufficiose riguardo l'esplosione del ponte, non è stata messa a conoscenza adeguatamente di questa intenzione e di alcuni temi connessi come l'evacuazione e lo stoccaggio e il trasporto dei detriti delle due pile fatte saltare in aria con la dinamite". Secondo Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio, "al di là di tutte le rilevazioni e le valutazioni, temiamo ci sia un grave rischio per la salute dei cittadini e insistiamo perché venga applicato il principio di precauzione e venga rimosso alla radice ogni forma di rischio, con riferimento alle popolazioni investite del crollo del ponte". I rischi per la popolazione sarebbero quindi considerevoli e a nulla potrebbero valere le rassicurazioni del sindaco di Genova, Marco Bucci, che ha annunciato: "Sarò il primo a entrare nella zona dopo l'esplosione che demolirà le ‘pile', per dimostrare che va tutto bene". La demolizione di ciò che resta del viadotto dovrebbe avvenire il prossimo 24 giugno.

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