Ponte Morandi Genova, il video mai visto del crollo del 14 agosto: “Ecco come ha ceduto”
Il crollo della pila numero 9, le macchine sbalzate per decine di metri e una nube di polvere che si alza alta in cielo. Per la prima volta dal 14 agosto scorso è stato reso disponibile un video del crollo del Ponte Morandi di Genova. Immagini mai viste, che erano state sequestrate dalla Guardia di Finanza, su ordine dei pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno, subito dopo la tragedia, e che sono rimaste segrete fino a oggi, a poco più di 3 giorni dalla demolizione definitiva dei piloni restanti del Viadotto Polcevera: la Procura ha infatti autorizzato la diffusione del filmato ripreso dalle telecamere private dell’azienda “Ferrometal”, che si trovava a pochi passi dal luogo della strage, in cui hanno perso la vita 43 persone e che secondo l’accusa la sua visione avrebbe potuto influenzare le tantissime testimonianze raccolte durante le indagini dai magistrati.
Crollo Ponte Morandi: cosa si vede nelle immagini segrete
I video sono in realtà due, con angolature leggermente differenti, una più ravvicinata ma sfocata, l'altra più nitida e lontana. In entrambe si nota il forte maltempo di quella mattina del 14 agosto. Il ponte viene percorso da alcuni mezzi pesanti e non. A un certo punto, come nelle scorse settimane ha dichiarato anche il capo della procura di Genova Francesco Cozzi, si nota un aumento del vento. Gli stralli ovest, e in particolare quello lato sud, della pila 9, cedono, inghiottendo decine di veicoli, tutto in pochi secondi.
La "prova regina" delle cause del crollo del ponte di Genova
Secondo la procura, questa sarebbe la "prova regina" sulle cause e la dinamica del crollo, causato, si direbbe considerando queste sequenze di immagini, dal cedimento di uno strallo (o tiranti), a sua volta originato, secondo gli inquirenti, dall'avanzato stato di corrosione dei cavi interni, rivestiti all'esterno da cemento. Intanto, oggi saranno in sopralluogo al Campasso, sui detriti del moncone est del viadotto, ci saranno i periti delle parti. Poi i demolitori potranno muoversi per studiare come liberarsi di tutte le macerie.