Ponte Morandi, foto nascoste prima del crollo. Possetti: “Crimine devastante, non tragedia inaspettata”
Le condizioni di usura del Ponte Morandi erano "già note", secondo la Procura di Genova. Nei 50 anni di vita del viadotto, Autostrade non avrebbe mai chiesto il parere di esperti sullo stato di salute dei cavi primari del ponte, quelli che lo tenevano in piedi. Il tutto è riportato nero su bianco in una maxi memoria di 2778 pagine depositata a sorpresa dalla Procura. Una sorta di anticipo della requisitoria dei pm Massimo Terrile e Walter Cotugno contenente esami, ispezioni, immagini, intercettazioni e perizie.
Secondo le autorità, nelle migliaia di documenti sequestrati nel corso delle immagini preliminari, però, non vi sarebbe neppure una riga sul perché Autostrade per l'Italia e Spea non abbiano mai chiesto ai massimi esperti italiani di strutture e corrosione di valutare lo stato di salute della struttura.
Secondo la Procura, Autostrade non avrebbe voluto effettuare alcuna prova endoscopica sugli stralli della pila 9, il punto esatto dove il ponte ha ceduto. In oltre 50 anni, insomma, nessuno avrebbe visto con i propri occhi le reali condizioni dei cavi della pila 9. Tutto, stando al report, all'insegna del "risparmio sui costi di manutenzione, fondamento della filosofia gestionale".
Secondo le autorità, però, gli allarmi esistevano nonostante i "semplici controlli superficiali" effettuati sul ponte: fin dal 1975, infatti, era evidente che la corrosione fosse già in atto. Nella memoria depositata a sorpresa dai pm sono incluse anche alcune foto che testimoniano gli effetti della corrosione sugli stralli della pila 9, quella crollata il 14 agosto del 2018. Le immagini erano "misteriosamente sparite" dagli allegati che Autostrade spedì al ministero delle Infrastrutture nei documenti sul progetto di rafforzamento degli stralli ancora a bando al momento del crollo del ponte.
"Queste notizie non fanno che confermare quello che sosteniamo dall'inizio – ha dichiarato a Fanpage.it Egle Possetti, portavoce del Comitato per i parenti delle vittime del Ponte Morandi -, ossia che questa tragedia poteva essere evitata e che si era già a conoscenza dello stato di salute della struttura. C'è stata omertà per coprire una situazione gravissima dopo l'accaduto. Questo report rende la situazione ancora più chiara per noi familiari e non vediamo l'ora che si definiscano delle responsabilità dal punto di vista processuale. La dinamica dei fatti è ormai chiara a tutti, sappiamo che si è trattato di un crimine devastante e non di una tragedia inaspettata".