Ponte di Genova, il discorso di Renzo Piano: “Costruire ponti è bellissimo, un gesto di pace”
È iniziata oggi pomeriggio con l'inno di Mameli la cerimonia di inaugurazione del ponte Genova San Giorgio, a quasi due anni dal crollo del Morandi. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha partecipato alla cerimonia, ha prima avuto un incontro privato con il Comitato dei familiari delle vittime del crollo di Ponte Morandi. "Ci tenevo a incontravi prima della cerimonia del Ponte per sottolineare pubblicamente e in maniera evidente che la ferita non si rimargina, che il dolore non si dimentica e che la solidarietà non viene meno in alcun modo. E condivido la vostra scelta di vederci in prefettura e non sul ponte non perché" l'inaugurazione "non sia importante. Lo è per la città naturalmente. Ma perché quest'incontro è un'occasione raccolta, non di frastuono", le parole del Capo dello Stato. A inizio cerimonia sono stati letti i nomi delle 43 persone morte la mattina del 14 agosto 2018 e subito dopo sono state suonate le note del “silenzio”.
Renzo Piano: “Ponte sarà amato perché è semplice e forte come Genova”
“È un ponte frutto di un lutto. Il lutto non si dimentica, il lutto si elabora. Qui ci siamo smarriti e qui ci ritroviamo per ringraziare chi ha costruito il ponte con rapidità. Mi auguro che il ponte sia amato. Essere amati nella tragedia non è facile, ma credo che sarà amato perché è semplice e forte come Genova”. Toccante il discorso all’inaugurazione del nuovo ponte dell'architetto Renzo Piano, padre del nuovo viadotto di Genova. "È un ponte di luce, da qui chi viene dal Nord vede la luce che arriva dal mare. Penso al poeta Giorgio Caproni che definisce ‘Genova di ferro e di vento". Vorrei che questo ponte venisse visto così, forgiato nel vento". Con voce commossa, l'architetto ha aggiunto: "Dobbiamo riconoscenza per tutti coloro che hanno lavorato al ponte e chi lavora alla fine della fatica si aspetta una perla: la perla è la riconoscenza". “Qui siamo sospesi tra tragedia e orgoglio e riconoscenza, ma non parliamo di miracolo, qui è successa una cosa bella per il Paese. Costruire è una magia, i muri non vanno costruiti, i ponti sì e farlo è bellissimo, è un gesto di pace. Anche questo cantiere è magia, un cantiere su cui in cui su tutto prevalgono solidarietà, passione, amore”, ha detto ancora Renzo Piano, che poi ha concluso: "Ora il ponte è vostro, lunga vita al ponte”.
Conte: “Genova dimostra che il Paese sa rialzarsi e correre”
"Non siamo qui per tagliare un nastro, e forse non è neanche facile abbandonarsi a intenti celebrativi. È ancora troppo acuto il dolore della tragedia”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, presente all'inaugurazione. "Questo Ponte ci restituisce un'immagine di forza e anche di leggerezza", ha aggiunto parlando del Ponte di Genova come di “un'opera mirabile frutto del genio italico, di una virtuosa collaborazione tra politica, amministrazione locale, impresa e lavoro”. "Il nostro obiettivo fondamentale è stato sempre e sarà tutelare l'interesse pubblico, che non è stato adeguatamente garantito dalla struttura regolativa della precedente concessione”, ha aggiunto Conte nel suo intervento. Il premier ha detto anche che Genova dimostra che il Paese sa rialzarsi e correre: “Oggi Genova riparte, forte della sua fiera operosità, così come ha fatto in tanti momenti della sua gloriosa storia. Genova è la dimostrazione che il nostro paese, al contrario di tanti stereotipi, sa rialzarsi, sa affrontare e superare le difficoltà, sa tornare a correre”. "Non esiste qualcosa che possa estinguere il dolore della perdita di una vita, tanto più quando la causa è l'incuria e la cattiva gestione di un bene che essendo anche pubblico dovrebbe custodito, gestito, con particolare cura e particolare attenzione”, così il premier nel suo intervento ricordando il contenzioso con Aspi. “È anche muovendo da questa consapevolezza che il governo ha ritenuto doveroso condurre il complesso procedimento di contestazione degli inadempimenti che hanno causato il crollo del ponte", ha sostenuto. "E proprio di recente questo procedimento si è concluso con l'accordo di ridefinire i termini della convenzione, di riportare in equilibrio giuridico ed economico l'originario rapporto concessorio, con la possibilità di garantire più efficacemente gli investimenti in manutenzione ordinaria e straordinaria, garantire maggiore sicurezza a tutti i cittadini. Stiamo anche lavorando per ridefinire la governance e il controllo della società concessoria".
Casellati: “Ponte è simbolo della rinascita del nostro Paese”
"Il Ponte San Giorgio è il simbolo della rinascita del nostro Paese. Genova deve diventare un modello: senza burocrazia e senza vincoli si crea lavoro e sviluppo”, così la Presidente del Senato Elisabetta Casellati. "A Genova ha vinto l'Italia che si rimbocca le maniche. Ripartiamo da qui e dal coraggio di chi ha lavorato senza fermarsi nemmeno in piena pandemia. Il dolore per le 43 vittime non potrà mai essere cancellato, ma questo ponte oggi riaccende il futuro della città e dell'Italia intera", ha concluso Casellati.
I familiari delle vittime a Mattarella: “Fare giustizia”
"Volevamo dire che per noi è importante che i cittadini non debbano andare a compensare anni di mancanze, perché non è giusto. E soprattutto chi ha causato" la tragedia "e si è arricchito in questi anni, a nostro modo di vedere ingiustamente, non può uscire da questa società in modo da arricchirsi" ulteriormente. È quanto hanno detto i familiari delle vittime del Ponte Morandi al presidente Sergio Mattarella. "La parte processuale è uno dei fini della nostra battaglia. Se riusciremo ad avere giustizia sarà fondamentale per la nostra nazione", così "ringraziando" Mattarella. "La sua vicinanza è stata essenziale", hanno sottolineato.