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Poliziotto difende commesse dalle molestie: lo prendono a bottigliate in testa

Paolo Pieri, ispettore di polizia di 52 anni di Montecatini , è stato brutalmente aggredito da due ubriachi che ieri mattina molestavano commesse e clienti di bar e negozi.
A cura di D. F.
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Colpito con una bottigliata alla testa così violenta da fratturargli lo zigomo e alcuni denti, poi raggiunto da decine di calci e pugni fino a fargli perdere i sensi: vittima dell'aggressione Paolo Pieri, ispettore di polizia di 52 anni di Montecatini che ieri mattina si è imbattuto – in un momento di libertà dal lavoro – in due balordi che stavano molestando le commesse di un negozio. L'agente è intervenuto a difesa delle donne, ma è diventato bersaglio di un pestaggio vero e proprio che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche.

Stando a quanto racconta La Nazione ieri alle 11 Pieri stava passeggiando nella zona di corso Roma, nel centro della città termale, quando due uomini, uno dei quali minorenne, visibilmente ubriachi hanno iniziato ad infastidire i clienti e le commesse di bar e negozi. Pur non essendo in quel momento in servizio l'agente è intervenuto e gli animi si sono accesi: ne è scaturita una colluttazione durante la quale proprio il minorenne, che si trovava alle spalle di Pieri, gli ha rotto un contenitore di vetro sulla testa per poi colpirlo al volto con il collo di una bottiglia. Non appena l'ispettore è caduto a terra, i due sono si sono accaniti su di lui con calci e pugni poi sono fuggiti pochi istanti prima dell'arrivo delle forze dell’ordine e di un’ambulanza della Misericordia di Montecatini. Pieri è stato trasportato all’ospedale San Iacopo di Pistoia, mentre i suoi colleghi hanno subito individuato e catturato i suoi aggressori e un complice. Il minorenne è stato trasferito in una comunità, mentre gli altri due sono reclusi nel carcere di Santa Caterina in Brana, a Pistoia.

Gianni Tonelli, segretario del Sap, in una nota, dichiara:"Adesso ci aspettiamo una pena esemplare per questi due criminali, e per pena esemplare non intendiamo i domiciliari, ma il carcere. È lì che merita di stare chi non ha le benché minime basi di civile e pacifica convivenza. Siamo stanchi – continua Tonelli – di subire aggressioni nel totale silenzio di stampa e istituzioni".

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