Sparatoria a Trieste, fermato nella notte Alejandro Stephen Meran: è lui l’assassino dei poliziotti
A Trieste è il giorno del dolore e del lutto. All'indomani dell'uccisione di due agenti di polizia infatti il sindaco Roberto Di Piazza, ha dichiarato il lutto cittadino e questa sera è prevista una fiaccolata spontanea che partirà nei pressi della Questura, il luogo in cui ieri si è consumata una tragedia che ha sconvolto l'Italia. Uno dei due uomini di nazionalità dominicana che erano stati condotti in commissariato per degli accertamenti in seguito al furto di un motorino ha infatti ucciso l'agente Pierlugi Rotta, 34 anni di Pozzuoli, e l'agente scelto Matteo De Menego, 31 anni di Velletri, entrambi in servizio presso l'Upgsp. Un terzo poliziotto è stato ferito alla mano.
Sparatoria alla questura di Trieste. Una poliziotta: "Sembrava Beirut"
L'aggressore, di nazionalità dominicana, si chiama Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni, affetto da disagio psichico; l'uomo era stato condotto in questura insieme al fratello maggiore Carlysle Stephan Meran, di 32. Stando a quanto emerso nel corso delle indagini ad aprire il fuoco sarebbe stato il 29enne, che ha sottratto le pistole d'ordinanza ai due poliziotti (e non solo al primo agente che lo aveva accompagnato in bagno) per poi fare fuoco. A renderlo noto sono fonti qualificate della Polizia che stanno ricostruendo la dinamica della tragedia anche se, sottolineano, non erano presenti testimoni, né sono disponibili riprese delle telecamere del primo conflitto a fuoco.
Ciò che è stato accertato è che Alejandro Augusto Stephan Meran – che come il fratello non aveva precedenti né sembrava rappresentare un soggetto pericoloso – ha chiesto di essere accompagnato in bagno a uno dei due agenti di polizia, al quale è riuscito a sottrarre la pistola. Dopo aver sparato al primo poliziotto, il sudamericano si è incamminato verso l'uscita trovando sulla sua strada il secondo agente. L'uomo ha premuto di nuovo il grilletto e quando il poliziotto è caduto a terra gli ha preso la pistola, strappandogli la fondina. Avviandosi verso l'uscita della questura Meran ha avuto un terzo conflitto a fuoco, con l'agente al corpo di guardia, che l'ha ferito. Meran, spiegano ancora le fonti, è comunque riuscito ad uscire dall'edificio, dove è stato bloccato dagli uomini della squadra mobile. Dalla ricostruzione che sta emergendo sembra che il fratello di Alejandro, Carlysle Stephan Meran, non abbia avuto nessun ruolo nella sparatoria. L'uomo dopo le prime esplosioni ha sbarrato la porta dell'ufficio spostando una scrivania. Poi, non udendo più gli spari, è scappato nei sotterranei dell'edificio, dove è stato individuato e bloccato da alcuni agenti. "E' stato tipo Beirut, non so quanti colpi sono stati esplosi, una infinità. Sembrava di stare a Capodanno con i mortaretti. La cosa più brutta è stata non poter fare niente, quell'uomo sparava a vista", ha dichiarato una poliziotta.
Sparatoria Trieste: Rotta colpito due volte, Demenego tre
Stando a quanto finora emerso Pierluigi Rotta è stato raggiunto da due colpi di pistola al lato sinistro del petto e all'addome; Matteo Demenego è stato colpito 3 volte: alla clavicola sinistra, al fianco sinistro e alla schiena. Alejandro Augusto Stephan Meran, che si trovava all'interno dell'edificio per un'indagine per furto, è riuscito a sottrarre la pistola in dotazione a Rotta e a fare fuoco. Uditi gli spari Demenego è uscito venendo a sua volta colpito.
Alejandro Augusto Stephan Meran non risponde alle domande degli inquirenti
Nel corso della notte gli inquirenti si sono recati all'ospedale di Trieste, dove Meran è ricoverato a seguito delle ferite riportate ieri: l'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande degli investigatori, i quali l'hanno dichiarato in stato di fermo.