Poliziotti uccisi a Trieste, il messaggio del collega: “I due agenti sono morti, avevano 30 anni”
"Hanno smesso di fare il massaggio cardiaco ai due colleghi in atrio. Hanno smesso perché sono morti tutti e due. Agente scelto e agente. Non superavano i trent'anni. Queste sono le ultime notizie. Non so… boh…". Con un messaggio vocale su whatsapp, che in questi minuti sta rimbalzando sui telefoni delle forze dell'ordine di tutta Italia, si sta diffondendo la tragica notizia: i due poliziotti rimasti gravemente feriti nella sparatoria davanti alla Questura di Trieste non ce l'hanno fatta. Il messaggio è arrivato rapidamente anche ai colleghi di altre regioni.
A Trieste, intanto, le operazioni sono ancora in corso, resta da ricostruire la dinamica di quello che è successo e da capire come l'uomo che ha sparato abbia recuperato una pistola. Le informazioni sono ancora frammentare ma, stando a quanto finora emerso, la sparatoria sarebbe scoppiata a seguito dell'arresto di un uomo, accusato di una rapina.
Il sospetto, secondo la ricostruzione, era stato fermato insieme al fratello ed entrambi erano stati accompagnati in Questura. Mentre scendeva dall'automobile di servizio, però, l'uomo era riuscito a prendere la pistola di uno degli agenti e aveva aperto il fuoco a bruciapelo contro i poliziotti. Gli agenti avevano risposto al fuoco. Nella sparatoria erano rimasti feriti due poliziotti delle Volanti, Matteo De Menego e Pierluigi Rotta, poi deceduti. L'uomo sospettato della rapina era stato immobilizzato subito mentre il fratello, anche lui armato, si era barricato nei sotterranei della Questura ed è stato bloccato successivamente.