Poliziotti uccisi a Trieste, avvocati familiari: “Stanno malissimo, faticano a contenere la rabbia”
Una sentenza che ha messo in ginocchio il desiderio di giustizia delle due famiglie degli agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta rimasti uccisi il 4 ottobre 2019 da Alejandro Augusto Meran in una drammatica sparatoria avvenuta all'interno della Questura di Trieste. "I familiari dei miei assistiti stanno malissimo e sono arrabbiati", ci spiega l'Avvocata Cristina Birolla della famiglia dell'agente Pierluigi Rotta, "faticano a contenere la rabbia per questa sentenza" e continua, "sulla questione delle perizie psichiatriche non siamo stati stupiti in positivo".
Il riferimento è alla sentenza di assoluzione per Alejandro Meran sollevato dalle responsabilità dell'omicidio per "vizio di mente" e condannato a scontare 30 anni in una struttura sanitaria assistita. I familiari non si danno pace. Gli avvocati Valter Biscotti e Ilaria Pignattini dell'associazione FerviCredo, costituitasi parte civile nel processo, spiegano a Fanpage.it: "Stiamo preparando un'istanza di sollecito al Procuratore Generale presso la Corte di Trieste, affinché la sentenza non passi in giudicato". In altre parole, un sollecito al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Trieste affinché impugni la sentenza della Corte d'Assise, secondo l'Art. 593 Bis. Se l'istanza di FerviCredo venisse accolta, vi potrebbe essere un nuovo giudizio con una nuova sentenza.
Un'istanza questa, che se accolta, potrebbe dare speranze nuove ai familiari che al momento, come ci ha confessato l'Avvocata della famiglia Rotta, "stanno malissimo e devono ancora riprendersi dalla sentenza di assoluzione per vizio di mente".
"Siamo ancora in attesa delle motivazioni della sentenza", spiega invece l'Avvocata Rachele Nicolini per la famiglia dell'agente Demenego, "sono momenti delicati questi, credo sarà fondamentale valutare ogni possibilità nel momento in cui avremo a disposizione tutto".