Poliziotti senza Green pass pranzano fuori dalla mensa. I sindacati: “Da tutelare anche i loro diritti”
Costretti a mangiare sulle scale, all'esterno della mensa, perché sprovvisti di Green pass. Le immagini dei poliziotti condivise su Facebook dai sindacati di categoria mostrano immagini simili da Milano, da Gorizia e da Trieste. La scena ha suscitato non poche polemiche online sfociate poi nella richiesta di revoca per la misura che impedisce a chi non è in possesso del certificato verde di accedere alle mense. "Abbiamo espresso le nostre perplessità al presidente del Consiglio Mario Draghi, ai ministri dell'Interno, della Difesa e dell'Economia e Giustizia – spiegano Siulp, Siap, Fns, Cisl Sinafi e Siamo -. Sappiamo che le occasioni di contatto anche prolungato non sono relegabili solo alla mensa di servizio, nella quale si staziona mediamente solo 30 minuti. Il contagio avviene soprattutto nei luoghi abituali di lavoro, nelle camerate e negli alloggi di servizio, oltre che nei Penitenziari sovraffollati".
I dubbi più importanti sono stati espressi sulla limitazione che, pur impedendo l'accesso al servizio mensa, non è prevista per gli uffici e i luoghi di lavoro di tutti i giorni. "Ci sono servizi interni di bar e hotel che limitano la richiesta del Green Pass solo a coloro che vi alloggiano. Ai lavoratori in pausa non viene richiesto. L'alternativa per la consumazione del pasto con modalità take away, secondo noi, può sostituire il pranzo o la cena solo in via eccezionale. Non può costituire una modalità abituale". Da qui, quindi, l'appello a Draghi: "Vogliamo che si risponda alle esigenze degli agenti salvaguardando sia la salute pubblica che la dignità di chi lavora. Le forze dell'ordine agiscono in contesti imprevedibili e su orari che certamente non sono d'ufficio". Secondo i sindacati di categoria la norma sarebbe "assolutamente da rivedere". Su Facebook commentano: "Bisogna dare dignità anche a coloro che non hanno aderito alla campagna vaccinale".