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Poliziotti arrestati a Verona, ultime notizie

Poliziotti arrestati a Verona, parla una vittima delle torture: “Picchiato e trascinato nell’urina”

Nicolae D., un uomo romeno di 56 anni, ha raccontato il trattamento subito da alcuni agenti nella Questura di Verona. L’uomo è stato picchiato, gli è stato negato di usare il bagno e trascinato nell’urina.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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Umiliazioni, calci e pugni a persone straniere e senza dimora, fermate per un controllo, condotte in questura e lì costrette a subire abusi e violenze da agenti di polizia. È un vero e proprio catalogo degli orrori quello scoperto da un‘inchiesta condotta dalla Procura di Verona, città in cui cinque poliziotti (un ispettore e quattro agenti) sono accusati, a vario titolo, di tortura, lesioni, falso, omissioni di atti d'ufficio, peculato e abuso d'ufficio.  I destinatari delle misure cautelari erano già stati trasferiti ad altri incarichi all'indomani della chiusura delle attività di indagine e quindi da alcuni mesi.

Le violenze sarebbero state praticate nel periodo compreso tra il luglio 2022 e il marzo 2023, nei confronti di persone sottoposte, a vario titolo, alla loro custodia. Le indagini, condotte per otto mesi dalla Squadra Mobile di Verona, si sono avvalse anche dell'uso di supporti tecnici e hanno riguardato comportamenti sfociati, secondo le accuse, anche in atti gravemente lesivi della dignità delle persone sottoposte ad accertamenti di polizia.

Nicolae, 56 anni: "Costretto a urinare a terra e usato come uno straccio"

Tra questi, il trattamento subito da Nicolae D., un uomo romeno di 56 anni, trascinato a terra come uno straccio sull’urina in una delle celle della Questura. L'uomo, intervistato da Repubblica, ha raccontato di essere arrivato in Italia nel 2020 per cercare lavoro ma di essere finito poi in strada, trascorrendo le notti sulle panchine del parco davanti al cimitero monumentale. Una storia, la sua, comune a tanti italiani e stranieri schiacciati dalla povertà durante la pandemia.

Il suo stato di indigenza avrebbe dovuto suggerire un approccio umano e solidale da parte delle forze dell'ordine. Invece il 14 ottobre dell’anno scorso è stato fermato senza apparente ragione: "Mi trovavo al bar Primo Kilometro, in zona Fiera. Ero con un amico, stavamo bevendo una birra e un caffè. Improvvisamente è arrivata una macchina della polizia, sono scesi due agenti, sono venuti subito da noi. E ci hanno chiesto i documenti". Nicolae ha mostrato loro la carta d’identità. "Non è bastato, mi hanno detto di salire in macchina, ma prima di farmi entrare all’interno mi hanno spruzzato in faccia lo spray urticante".

L'uomo non si era opposto all'identificazione e non costituiva un pericolo ma una volta arrivato in Questura "uno dei due poliziotti mi ha afferrato i capelli e trascinato di peso, fino a rinchiudermi dentro una cella con una parete trasparente. Avevo bisogno di andare al bagno, con urgenza. Ho cercato di attirare l’attenzione di un poliziotto gesticolando attraverso la parete. Mi hanno detto che non era possibile andare al bagno e che avrei dovuto farla a terra".

Così ha fatto Nicolae: "Mi sono messo in un angolo e ho fatto pipì. Purtroppo mi hanno punito per questo. Appena ho finito di urinare un poliziotto (l’assistente capo L.D., ndr) è entrato dentro come una furia. Mi ha spruzzato in faccia lo spray urticante ancora una volta e poi mi ha trascinato a terra sopra la pozza di urina. Quando mi sono rialzato, a un certo punto, il primo poliziotto mi ha colpito con un pugno all’altezza del fegato".

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