Polizia penitenziaria sventa tentativo di evasione dal carcere di Brindisi
Il sindacato della polizia penitenziaria Sappe ha reso noto che presso il penitenziario di Brindisi è stato sventato un tentativo di fuga. "Era stato progettato tutto nei minimi particolari e forse lavoravano con un palo pronto a dare l’allarme appena qualche agente si fosse avvicinato alla stanza" ha scritto in una nota il segretario nazionale del Sappe, Federico Pilagatti. I pregiudicati avevano scavato un foro, secondo quanto riportato dal Sappe, che avrebbero permesso la fuga di una o più persone, un foro “in fase di ultimazione, di dimensioni tali da poter essere utilizzato per mettere in atto il piano di evasione". Il timore del sindacato era quello che dal carcere di via Appia "sarebbero dovuti fuggire esponenti di spicco della criminalità brindisina". Il buco veniva nascosto da un armadietto che viene utilizzato dai detenuti per tenere i loro effetti personali. L’indagine investigativa è stata condotta la settimana scorsa, tuttavia hanno dato notizia solamente ora per il "riserbo e della delicatezza dell’intera operazione".
Il sindacato spiega come "Purtroppo sono tanti gli atti con cui giornalmente i poliziotti penitenziari si devono confrontare per evitare evasioni, suicidi, episodi di violenza ecc.ecc., il tutto in un contesto drammatico, fatto di sovraffollamento della popolazione detenuta, di carenza di personale della polizia penitenziaria che a mala pena riesce a coprire i posti di servizio più delicati e sensibili delle carceri, nonché grande fatiscenza delle strutture". La nota del Sappe si conclude con i ringraziamenti agli agenti e con una riflessione sull'arresto di due poliziotti a Bari. "Purtroppo – si legge nel comunicato – come i fatti di questi giorni confermano (arresto di 2 poliziotti a Bari) anche nella polizia penitenziaria ci possono essere mele marce però non bisogna mai fare dell’erba un fascio come generalmente si tende a fare, poiché ogni giorno migliaia di uomini e donne con coscienza , responsabilità ed onestà fanno un lavoro maledettamente difficile in un contesto di degenerazione che non ha eguali"