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Opinioni

Politiche 2013: Grillo ha già vinto (per fortuna o purtroppo)

L’ombra di Beppe Grillo si allunga sul risultato finale delle elezioni politiche 2013: il Movimento potrebbe diventare la seconda forza politica del Paese. E decidere le elezioni, dopo aver costretto i partiti a seguirlo sui temi della campagna elettorale.
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Qualunque sarà il risultato delle elezioni politiche, Grillo sa di aver posto le basi per una sorta di miracolo politico. Portare un movimento giovanissimo a diventare la seconda – terza forza del Paese, eleggere un centinaio di rappresentanti e dettare i temi della campagna elettorale. E questo, prima ancora di ogni valutazione di carattere strettamente politico, è uno dei fattori di una campagna elettorale per altri versi stanca e ripetitiva. E che il Movimento 5 Stelle, dopo l'appannamento (reale o presunto) dei primi giorni di campagna elettorale, sia un'enorme (e pericolosa) incognita è considerazione condivisa dalla totalità degli altri leader politici. A cominciare da Silvio Berlusconi, che ha confessato di aver studiato la comunicazione grillina (che per teatralità, ripetitività e carica empatica ricorda il "Berlusconi d'annata"), ma che soprattutto sperava di riuscire a parlare "la stessa lingua alla stessa base" (nel tentativo, peraltro molto complesso e ricco di contraddizioni, di riuscire a marcare una discontinuità con la vecchia politica).

Ma quella di confrontarsi con il fenomeno Grillo, cercando di arginarne la penetrazione nel proprio bacino e di depotenziarne la carica eversiva, è anche la missione degli ultimi giorni della campagna di Pier Luigi Bersani. Il segretario democratico sa bene che, per dirla con le parole di D'Alimonte, "se l'incremento dei voti di Grillo è di tipo ecumenico, se cioè pesca un po' di là ed un po' di qua, non cambierà niente; se invece dovessimo scoprire che i voti aggiuntivi sono sottratti più al Pd che al Pdl o a Monti, allora potremmo anche trovarci di fronte alla sorpresa di un Grillo che fa rivincere Berlusconi alla Camera". Ma anche tralasciando lo spauracchio della sconfitta, resta evidente la contaminazione grillina. O meglio, la necessità di confrontarsi con le rivendicazioni "agitate" dal Movimento, malgrado la volontà di Bersani "di non fare promesse facili, ma dire la verità". Ecco dunque i 5 punti, le 5 proposte che lancerà il segretario democratico nei prossimi giorni, una via di mezzo fra il contratto con gli italiani di matrice berlusconiana e le "soluzioni finali" avanzate da Grillo in tema di sprechi della politica.

Il piano di Bersani prevede dunque tagli ai costi della politica con un tetto agli stipendi dei manager di società pubbliche e private (non oltre i 150mila euro), la soglia di 5mila euro per lo stipendio parlamentare, l'abolizione dei vitalizi per i consiglieri regionali, tagli netti alle retribuzioni di consiglieri ed assessori regionali ed una legge costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari. Basteranno ad arginare la crescita nei consensi del Movimento? Difficile a dirsi, soprattutto considerando i tempi e le dinamiche intervenute nelle ultime settimane (casi giudiziari ed errori di valutazione sulla questione "Monti – Vendola", su tutti). Anche perché, ad onor del vero, nonostante parte di queste iniziative sia nel solco di una generale "revisione delle spese della politica" che il Pd propone ormai da mesi, si tratta di temi che sembrano "appartenere" ormai all'area dei non allineati, della contestazione radicale e banalmente distruttiva alla politica tradizionale. A torto o a ragione.

Ed è questo il motivo per il quale, banalizzando, "Grillo ha già vinto". Perché la lentezza con la quale la politica ha reagito alla propaganda (ma non solo) del Movimento, ha legittimato l'appropriazione a 5 stelle della contestazione allo spreco, all'arroganza ed all'inadeguatezza della classe politica che ha retto il Paese negli ultimi vent'anni. E Grillo rivendicherà (a torto o a ragione, lo ripetiamo) qualunque cambiamento, radicale o superficiale, avverrà in tal senso nei prossimi mesi. Continuando a catalizzare consensi.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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