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Pocket Coffee satanici”. Polemiche per la campagna pubblicitaria della Ferrero

La nuova pubblicità dei cioccolatini della ditta piemontese riporta in bella mostra il numero 666, che simboleggia il demonio. Proteste da parte di molti clienti. L’azienda costretto a rimuoverla nel giro di poche ore.
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La pubblicità incriminata, presto rimossa dal web.
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I Pocket Coffee, i Mon Cheri ed i Ferrero Rocher sono i cioccolatini del demonio? Sì, per molti utenti della rete. La Ferrero ha infatti lanciato su Facebook, subito dopo Capodanno, una nuova pubblicità per promuovere sacchetti pieni di cioccolatini che, nel giro di poche ore, si è attirata decine di commenti contrari. Il motivo? Sui sacchetti erano riportate diverse scritte in modo da aumentare la possibilità di scelta dei potenziali clienti, con dei messaggi per la persona cara a cui fare un regalo. “6 unica” o “6 speciale” erano tra le opzioni. Niente di strano, si dirà. Il problema è che, nella foto pubblicitaria della campagna, tre sacchetti con i numeri 6 in bella evidenza sono stati messi l’uno accanto all’altro.

666: un numero di tre cifre su cui non poteva che cadere subito l’attenzione di chi guardava la pubblicità. 666, il numero che, nella simbologia cristiana rappresenta il demonio, la bestia, Satana.. Apriti cielo. Sulle singole pagine Facebook dedicate ai tre cioccolatini, tra i più amati dagli italiani, sono piovuti commenti durissimi. “Non vi credevo così satanici” ha scritto un utente; un altro ha ribattuto che “Ferrero sta col demonio”; un altro ancora ha parlato di “sacchetti con il marchio di Satana.” Alcuni si sono spinti ad affermare che, dopo aver visto questa pubblicità, non avrebbero più comprato prodotti della nota azienda torinese.

Il social media manager della Ferrero ha provato a rintuzzare gli attacchi spiegando di essere dispiaciuto che qualcuno si fosse impressionato, ma che la ditta è lontana dalle interpretazioni date dagli utenti. I commenti in cui si criticava aspramente la nuova strategia pubblicitaria della Ferrero, però, sono aumentati piuttosto che diminuire, complice anche il tam tam sulla rete. C’è voluta qualche ora per decidere di gettare la spugna, anche per evitare di creare un danno di immagine all’azienda: alla fine, l’immagine è stata rimossa e sostituita da quella ritraente un solo sacchetto regalo pieno di cioccolatini, che tuttora fa da copertina alle varie pagine. Un solo grande 6 al posto del numero satanico. A quel punto, però, hanno cominciato a protestare gli utenti atei o anticristiani, che hanno accusato la Ferrero di “piegarsi al volere dei bigotti” ed hanno annunciato, a loro volta, un boicottaggio nei confronti dell’azienda.

Chissà cosa ne pensano di questa storia, un po’ sconcertante ed un po’ divertente, i componenti della famiglia Ferrero che, nel solco dell’esempio del fondatore, sono cattolicissimi. L’erede della dinastia, Giovanni Ferrero, solo qualche anno fa raccontava a Famiglia Cristiana di essere “cresciuto in una famiglia molto credente” e che “uno dei nostri principali incontri con i massimi manager del Gruppo si tiene ogni anno nel mese mariano a Lourdes.”  Ferrero aggiungeva che “Siamo da sempre vicini alla Chiesa e, per quanto possibile, siamo attivi nel sostenere alcune delle iniziative che ci vengono proposte.” La Ferrero, in occasione della Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro ha anche realizzato una confezione speciale di Tic Tac in edizione limitata dedicata al grande evento.

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