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Pochi comprano la 500 elettrica, Stellantis chiude Mirafiori Carrozzeria fino all’11 ottobre

L’azienda automobilistica ha spiegato che lo stop alla produzione nello stabilimento storico di Mirafiori si “è reso necessario dall’attuale mancanza di ordini legata all’andamento del mercato elettrico”. Un duro colpo per gli operai già impegnati in contratti di solidarietà e cassa integrazione.
A cura di Antonio Palma
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Pochi ordini per la 500 elettrica e Stellantis chiude l'impianto Carrozzeria di Mirafiori fino all'11 ottobre prossimo. L'annunciò del gruppo automobilistico ex Fiat è arrivato oggi ai sindacati che già da tempo chiedevano chiarimenti sul futuro del polo industriale torinese. In una nota, l'azienda ha spiegato che lo stop alla produzione a Mirafiori si "è reso necessario dall'attuale mancanza di ordini legata all'andamento del mercato elettrico in Europa, che è profondamente in difficoltà per tutti i produttori, soprattutto europei".

Un duro colpo per gli operai già impegnati in contratti di solidarietà e cassa integrazione fino a dicembre. Dopo la lettera delle polemiche sulle Maserati in sconto agli operai, ora arriva una notizia molto più dura per chi pensava di poter riprendere a pieno ritmo l'attività di assemblaggio, ripartita solo il 2 settembre dopo la pausa estiva. Ora il timore è che scatti una nuova cassa integrazione per accompagnare il fermo produttivo.

Lo stabilimento di Torino Mirafiori di Stellantis
Lo stabilimento di Torino Mirafiori di Stellantis

“Siamo a livelli di schizofrenia assoluta. Stellantis chiede ai lavoratori di andare negli stabilimenti polacchi e francesi, ma parallelamente a Mirafiori arrivano addetti da Termoli, Cassino, Melfi e Pomigliano. Poi mandano mail per incentivare l’acquisto di Maserati da 200mila euro a persone che ne guadagnano 1.200 al mese. E intanto la cassa integrazione continua inesorabilmente con un ennesimo stop produttivo di un intero mese. Invece di annunci di nuove produzioni continuano quelli sulla cassa integrazione” ha commentato amaramente Gianni Mannori, responsabile di Mirafiori per la Fiom di Torino. Lo stesso sindacato nei giorni scorsi aveva spiegato che la produzione di auto nello stabilimento  Mirafiori è crollata dell’83% rispetto ai primi otto mesi del 2023.

L'azienda dal suo canto ha assicurato che "è fermamente impegnata a garantire la continuità di tutti i suoi impianti e delle sue attività e sta lavorando duramente per gestire al meglio e traguardare questa difficile fase della transizione". "Grazie a un investimento di 100 milioni di euro, presto sarà potenziata la produzione della Fiat 500e con una nuova batteria ad alto potenziale, integrando nuove tecnologie per renderla più accessibile e migliorare l'esperienza cliente, ma a cavallo tra il 2025 e il 2026 sarà anche avviata la produzione della Nuova 500 Ibrida, che sarà realizzata sulla base dell'attuale 500 elettrica" spiegano dal gruppo, elencando le misure previste per il futuro per le Carrozzerie di Mirafiori.

"Lo storico complesso di Mirafiori sta vivendo una profonda trasformazione, con l'obiettivo di renderlo un vero e proprio polo di innovazione e sviluppo a livello globale, scelta cruciale per vincere la sfida della transizione verso la mobilità sostenibile a cui siamo chiamati" afferma ancora l'azienda, aggiungendo che l'impegno è finalizzato alla "creazione del Mirafiori Automotive Park 2030, che ha al suo interno eccellenze globali la produzione di cambi elettrificati a doppia frizione (eDCT), il plant di Economia Circolare e il Battery Technology Center, oltre alla creazione di un grEEn Campus, un hub per la creazione di soluzioni tecnologiche e sostenibili a supporto della visione di un futuro a zero emissioni".

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