Pm accusa Ciro Grillo: “Tenuta per i capelli e costretta ad avere rapporti sessuali”. Lui smentisce
La procura di Tempio di Pausania, in Sardegna, sta decidendo in queste ore se chiedere o meno il rinvio a giudizio per Ciro Grillo, figlio del garante M5s Beppe, e altri tre ragazzi, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, indagati per violenza sessuale di gruppo. I quattro giovanissimi sono accusati di aver stuprato una studentessa italo-svedese di 19 anni nella notte tra il 15 e il 16 luglio del 2019, mentre si trovavano in vacanza nella villa in Costa Smeralda di proprietà di Grillo senior. Le indagini sono state chiuse nel novembre scorso e la procura ha messo gli atti a disposizione della difesa. Nei giorni scorsi i quattro indagati sono stati interrogati e hanno respinto le accuse parlando di "sesso consenziente di gruppo", ma i pm non sarebbero inclini a credere a questa versione.
"Costretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno", "afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka" e "costretta ad avere rapporti di gruppo" dai quattro che hanno "approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica": sono dei passaggi dell'atto di accusa della procura di Tempio, che ha raccolto i racconti della giovane. Per l'accusa non fu sesso consenziente, come hanno raccontato gli indagati, ma violenza sessuale di gruppo. In un verbale che riporta la testimonianza della ragazza si legge che "verso le sei del mattino", mentre la sua amica dormiva, la giovane è "stata costretta" ad avere rapporti sessuali con uno dei ragazzi mentre "gli altri tre indagati hanno assistito senza partecipare". L'avrebbero poi costretta a bere mezzo bottiglia di vodka contro il suo volere. La "lucidità risultava enormemente compromessa" quando è stata "condotta nella camera matrimoniale dove gli indagati" l'avrebbero costretta ad avere "cinque o sei rapporti".
A carico dei ragazzi ci sarebbero anche alcune fotografie ritrovate sui cellulari e qualche intercettazione. I magistrati hanno fatto mettere sotto controllo non solo i telefoni dei ragazzi, ma anche di altre persone. Anche la moglie di Beppe Grillo e madre di Ciro, Parvin Tadjik, è stata ascoltata dai pm: ha raccontato che quella sera dormiva nell'appartamento accanto, ma non si sarebbe accorta di nulla.
Lo scorso novembre 2020, a oltre un anno dalla vicenda, la procura guidata da Gregorio Capasso ha inviato la notifica alle difese. Il procuratore Capasso e la sostituta Laura Bassani hanno inserito nel fascicolo le immagini ritrovate nei telefoni che, secondo l'accusa, mostrerebbero gli abusi anche ai danni della seconda ragazza, che dormiva. Per depositare la richiesta di rinvio a giudizio negli uffici del gup del Tribunale di Tempio Pausania, guidato dal magistrato napoletano Giuseppe Magliulo, c'è ora tempo fino a fine mese. La ragazza è difesa dall'avvocata Giulia Bongiorno.