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Covid 19

Plasmaterapia, primario Pneumologia Mantova contro Burioni: “Lui sta in tv, noi lavoriamo”

Giuseppe De Donno, il primario di Pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, che insieme al Policlinico di Pavia ha sperimentato con successo la plasmaterapia per guarire i pazienti Covid gravemente malati, risponde al virologo Roberto Burioni che ha definito la terapia come “nulla di nuovo”. “Lui va in tv a parlare, noi lavoriamo 18 ore al giorno al fianco dei nostri pazienti”, ha detto il primario.
A cura di Filippo M. Capra
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L'infusione di plasma iper immune (o super immune) nell'organismo di pazienti gravemente malati di Covid è una cosa molto seria. Lo dice Giuseppe De Donno, il primario di Pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova che, insieme al Policlinico di Pavia, ha sperimentato la plasmaterapia con successo.

De Donno contro Burioni: Lui stia in tv, noi lavoriamo

"Siamo riusciti a realizzare questa sperimentazione che è molto seria – dichiara De Donno – anche se qualcuno ha voluto farla passare per una cosa ciarlatanesca". Le dichiarazioni sembrerebbero indirizzate al virologo Roberto Burioni, che recentemente ha commentato la terapia come "nulla di nuovo", al quale viene riservata una stoccata sui diversi ruoli che, a detta di De Donno, i due coprono: "Lui va in tv a parlare, noi lavoriamo 18 ore al giorno al fianco dei nostri pazienti", ha detto il primario di Penumologia del Carlo Poma di Mantova a Radio Cusano Tv Italia. E con il lavoro profuso sinora, il nosocomio mantovano e quello pavese sono riusciti a trovare "un'arma magica", come la definisce De Donno, "che ci consente di salvare più vite possibili". A tal proposito, il professore spiega di non volersi arrogare alcun merito circa l'invenzione di nulla, parlando di un perfezionamento di un'idea "che già esisteva". "Il nostro protocollo è ambiziosissimo", ha spiegato De Donno, rivelando che già un'ottantina di pazienti sono stati trattati con la plasmaterapia con successo.

Banche plasma per aiutare gli altri ospedali

Per rendere possibile questa tecnica, sono stati fondamentali i donatori di sangue dei guariti Covid che devono avere caratteristiche fondamentali e il cui plasma deve essere certificato come contenente di anticorpi iper immuni. Ognuno dei guariti, ha spiegato De Donno, dona poco più di mezzo litro di sangue ma, per usarlo, d'ora in poi, pare stiano sorgendo degli impedimenti: "Adesso ogni volta dobbiamo chiedere l'autorizzazione al Comitato etico e questo ci fa perdere tempo prezioso", spiega il primario di Pneumologia del Carlo Poma. Certo, il plasma può essere congelato, motivo per cui a Mantova hanno creato una banca del plasma per conservarlo ed eventualmente aiutare gli altri ospedali che ne fanno richiesta. De Donno ha detto che "creando banche plasma in giro per l'Italia riusciremmo ad arginare un'eventuale seconda ondata".

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