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Pistoia, abusava di una sua allieva 12enne: allenatore condannato a sei anni e due mesi

Sei anni e due mesi di reclusione un allenatore di sessantasei anni accusato di violenza sessuale pluriaggravata su una ragazzina di dodici anni che giocava in una squadra da lui allenata. I fatti sono avvenuti nel Pistoiese. A scoprire quanto accadeva tra l’uomo è la ragazzina è stata la madre della vittima.
A cura di Susanna Picone
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Il gup di Pistoia ha condannato a sei anni e due mesi di reclusione un allenatore di sessantasei anni accusato di violenza sessuale pluriaggravata su una ragazzina di dodici anni che giocava in una squadra da lui allenata. I fatti sono avvenuti nel Pistoiese. Come ricostruiscono i quotidiani locali, per l’imputato il pubblico ministero aveva chiesto una condanna più leggera di cinque anni. A scoprire quanto accadeva tra l’allenatore e la ragazzina fu la madre della giovane vittima, che aveva deciso di affidarsi a una psicoterapeuta per parlare del rapporto particolarmente conflittuale che aveva con la figlia. Alla specialista aveva quindi raccontato che la figlia aveva una corrispondenza molto fitta di messaggi col suo allenatore e fu lei a mettere in guardia la donna su quello scambio di messaggi, dalla cui analisi sono poi emerse le responsabilità dell’allenatore. Allenatore che è stato arrestato lo scorso settembre e attualmente si trova nel carcere fiorentino di Sollicciano.

L’allenatore condannato anche a risarcire la vittima e i suoi genitori – Il sessantaseienne è stato condannato anche a una provvisionale di 80000 euro di risarcimento per la giovane vittima e al pagamento di 15000 euro ciascuno ai genitori della minorenne, che si sono costituiti parte civile, oltre alle spese processuali. Infine, per l’allenatore è arrivata anche l’interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole, e da ogni istituzione o strutture, sia pubbliche che private, frequentate prevalentemente da minorenni. Il legale della famiglia della vittima si è detto soddisfatto della sentenza e per l'interdizione perpetua dai pubblici uffici in cui ci possa essere una relazione con dei minorenni “capendo che quello che è successo non è né risarcibile né quantificabile”.

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