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Pisa, vuole rifarsi il seno ma il chirurgo estetico le fa sparire il capezzolo: condannato

Il chirurgo estetico e la struttura sanitaria presso cui operava sono stati condannati a risarcire una donna con circa 85mila euro per le lesioni permanenti causate a seguito di un intervento di sollevamento del seno.
A cura di Davide Falcioni
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Il Tribunale di Pisa ha condannato un chirurgo estetico e la struttura sanitaria presso cui operava a risarcire una donna con circa 85mila euro per le lesioni permanenti causate a seguito di un intervento di sollevamento del seno. La sentenza è stata emessa il 10 giugno e i fatti hanno avuto inizio 15 anni fa, quando la vittima della vicenda aveva appena 24 anni e decise di rivolgersi al medico per un’operazione di prassi, la cosiddetta mastopessi con protesi, per esigenze estetiche.

La giovane intendeva "sollevare" il suo seno, ma sin da subito gli interventi chirurgici non hanno sortito gli effetti estetici sperati tanto che la donna – dopo essere finita sotto i ferri la prima volta – si è dovuta sottoporre a ben 4 interventi successivi e in poco tempo per un susseguirsi di errori da parte del chirurgo estetico, sempre secondo i giudici pisani, che alla fine l’ha lasciata con lesioni definitive e permanenti con la scomparsa totale anche di un capezzolo.

La ragazza era stata operata una prima volta il 23 marzo del 2009, ma dopo qualche giorno di febbre alta e dolori, poiché presentava un ematoma a livello del capezzolo della mammella destra ed un’alterazione dello stesso, era stata sottoposta ad un secondo intervento il 4 aprile dello stesso anno. Il 14 aprile poi è stata sottoposta ad un terzo intervento per la "toilette chirurgica del residuo ematoma". Meno di due mesi dopo il chirurgo estetico era intervenuto nuovamente per la sostituzione delle protesi inizialmente inserite con altre di volume maggiore.

Secondo la perizia disposta dal giudice il seno della donna al termine dei 4 interventi è risultato "fortemente compromesso nella sua valenza estetica, dismorfico, e addirittura fortemente sgradevole", certamente per quanto riguarda la mammella destra priva del capezzolo, sostituito da tessuto cicatriziale. Oltre alle conseguenze estetiche ne era derivata dunque una sintomatologia rappresentata da dolore diffuso alla mammella destra con preclusione dell’allattamento naturale al seno, sia pregressa sia attuale.

Per via di queste motivazioni, e per la giovane età della paziente all'epoca dei fatti, il medico chirurgo e la clinica alla quale si era rivolta la donna sono stati condannati a risarcirla con 85mila euro.

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