“Pirandello scelto alla Maturità per riflettere sull’Intelligenza Artificiale”: il commento dell’esperta
"Pirandello è stato sempre contrario al mondo nel quale viveva. Era una obiezione continua. Per questo credo che a un giovane d'oggi possa piacere. Ho letto la traccia uscita alla prima prova della Maturità 2024 e ho subito pensato che sia stata data perché oggi si parla molto di Intelligenza Artificiale".
Così Annamaria Andreoli, presidente degli Studi Pirandelliani di Roma, ha commentato a Fanpage.it la decisione del Ministero dell'Istruzione e del Merito di dedicare una delle due tracce della prima prova dell'analisi del testo alla Maturità 2024 a un brano di Luigi Pirandello, tratto da "Quaderno di Serafino Gubbio operatore". L'ultima volta che lo scrittore siciliano era uscito all'esame di Stato è stato nel 2003 e gli studenti lo aspettavano da allora.
Secondo Andreoli, la scelta del MIM è ricaduta su questo brano perché "si parla molto di Intelligenza Artificiale e di che ruolo ha l'uomo rispetto alla macchina. Non è solo il cinema, come nei quaderni di Serafino Gubbio, con questa macchina da presa che riprende impassibilmente la realtà e non ci mette il cuore. Oggi il fenomeno è diventato molto importante. Si parla di sostituzione di ruoli umanissimi e tradizionalmente delegati a particolari sensibilità. Pensiamo agli infermieri o ai creativi".
Per l'esperta di Pirandello, "il tema è stato scelto proprio perché il problema dell'Intelligenza Artificiale è sul tappeto, viene discusso a tutti i livelli, dal Papa al governo, perché riguarda la nostra vita futura in maniera precisa. Pensiamo all'introduzione del pilota automatico nelle nostre città o ai droni usati nelle guerre".
Dunque, la scelta non è casuale. "Pirandello è un grande poeta e in quanto tale ha immaginato il futuro. È contro il macchinismo, ma essendo contro ha più di altri messo a fuoco la modernità. Voglio dire che la modernità la si riesce a mettere a fuoco non solo se la si esalta e la sia accetta, come hanno fatto i futuristi ad esempio. Pirandello, che la contesta, la vede più profondamente. È questo quello che ha fatto. Così come è successo anche nel più famoso "Sei personaggi in cerca d'autore", che altro non è che una critica del teatro così come veniva fatto, ma molto più vicina al cinema di qualunque altra forma espressiva".