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Pilota la sua in carrozzina come in un videogame: quando la tecnologia migliora la vita

Takehiro Miura, ragazzo asiatico con disabilità, è riuscito a manovrare la sua sedia a rotelle con il manubrio di cartone del “Nintendo Labo”. E dato che ci piace pensare ad una società inclusiva al cento per cento, è bene imparare a vedere certi strumenti non come legati esclusivamente alla disabilità, ma pensati per agevolare davvero la vita di ognuno di noi.
A cura di Iacopo Melio
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“Non stare fisso con codesto coso in mano” mi ripeteva sempre mia mamma in età adolescenziale. No, niente di scandaloso: si riferiva al joypad che, in qualche modo, è cresciuto nel tempo insieme a me. Come fosse una mia appendice, mi si è sviluppato in mano di colore grigio e coi pulsanti giallo, rosso, verde e blu già da quando avevo quattro anni: lo storico “Super Nintendo”, infatti, ha segnato immediatamente l’eterno amore con la casa madre. Da lì in poi ho avuto il Game Boy “Color”, rivenduto per comprare il nuovo modello “Advance”, rivenduto per comprare il modello successivo “SP”, che però conservo ancora, nonostante i miei nonni qualche anno dopo mi abbiano regalato, in occasione della Cresima, il “DS” (la prima versione, e non quella super mega leggera e in 3D che hanno adesso i vostri figli).

“Non stare fisso con codesto coso in mano”. Non ha smesso di ripeterlo nel tempo, mia mamma, solo che adesso, quando lo dice, si riferisce al cellulare dal quale praticamente faccio tutto, compreso una buona parte del mio lavoro. Quella con la tecnologia è una lotta costante e imperterrita, la sua, non vedendola di buon occhio: in realtà, se solo aprissimo un po’ di più i nostri orizzonti, potremmo tutti scoprire che anche il “male” può diventare un “bene” se usiamo la testa. E sì, anche la Nintendo può dare un bel contributo socialmente utile.

Pensiamo alla domotica: con qualche App, oggi, è possibile controllare mezza casa! Torni da lavoro alle 20:00 la sera, stremato e infreddolito? Puoi combattere il grigiore invernale facendo partire il termostato di casa tua un’ora prima, con un solo click direttamente dal tuo ufficio. Sei troppo stanco per spegnere le luci la sera? Non importa che ti alzi dal letto, basta qualche scroll e potrai abbassare gli interruttori di tutte le stanze, pure della cantina o in mansarda. E se poi non trovi il telecomando della TV, disperso in mezzo al piumone, puoi comunque cambiare canale in modo alternativo. E che ne diresti invece di svegliarti al mattino facendo filtrare la luce del sole lentamente, alzando le tapparelle della camera con un semplice comando vocale? Oppure far partire a tutto volume “Rocket Man” in audio diffusione direttamente dalla vasca da bagno, dopo aver fatto colazione.

Tutto questo, dicevo, è possibile davvero, bastano una connessione wifi, qualche piccolo modem, applicazioni dedicate e un singolo “aggeggio” come smartphone o tablet che faccia da “stazione di controllo”. E ovviamente, dato che ci piace pensare ad una società inclusiva al cento per cento, è bene imparare a vedere certi strumenti non come legati esclusivamente alla disabilità, ma pensati per agevolare davvero la vita di ognuno di noi, al di là dal fatto che si abbiano problemi di tipo fisico “seri” o meno. D’altra parte è proprio osando, sfruttando al massimo le potenzialità nostre e di ciò che sappiamo costruire, che si superano davvero gli ostacoli.

E così ha fatto Takehiro Miura, un ragazzo asiatico con disabilità che, attraverso il "Nintendo Labo" (un nuovo prodotto che unisce il mondo dei videogiochi al cartone, trasformando la neo consolle Nintendo Switch in uno strumento versatile), è riuscito a manovrare la sua sedia a rotelle utilizzando il manubrio di cartone del Kit Assortito, collegandolo ai controlli del suo bolide. Un lavoro simpatico e davvero ben fatto, che ci ricorda con un sorriso quanto si possano aggirare gli ostacoli attraverso l’ingegno e la creatività. E quando mettiamo in mezzo le proprie passioni più divertenti, la soddisfazione è doppia – e anche le mamme, sicuramente, sono felici senza volercelo dire.

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Laureato in Scienze Politiche (curriculum in "comunicazione, media e giornalismo"). Racconta le storie degli altri come giornalista, scrittore e attivista per i diritti umani e civili. Vincitore del Premio "Cittadino Europeo" nel 2017, è stato nominato "Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana" da Sergio Mattarella nel 2018.
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