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Covid 19

Pillole contro il covid, arriva il via libera ai medici di base: a chi spettano e come funziona

L’Aifa sta per dare il via libera alla prescrizione delle pillole anti-Covid direttamente dal medico di base: in questo modo diventa più facile assumerle per chi ne ha bisogno.
A cura di Giacomo Andreoli
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Da oggi assumere le pillole antivirali per combattere il Covid sarà più semplice. Dopo diverse pressioni da parte della società civile e della politica, l'Agenzia italiana del farmaco sta infatti per dare il via libera alla prescrizione di questi farmaci da parte dei medici di famiglia. Non solo: dovrebbe anche arrivare l'ok all'acquisto in farmacia. L'accesso alle pillole anti-coronavirus diventerà quindi diretto, senza le lungaggini e le difficoltà che ci sono state dalla loro introduzione (a fine gennaio) fino ad oggi.

In questi mesi, infatti, dopo la segnalazione del proprio medico, era necessario ottenere la prescrizione dello specialista ospedaliero e poi la terapia dal centro di riferimento. Tutta questa burocrazia ha fatto assumere il farmaco solo a poche migliaia di persone, anche se l'Italia aveva prenotato 800mila dosi.

Pillole anti-Covid, quali sono e a chi spettano

La novità riguarda in particolare due antivirali: il Molnupiravir di Merck e il Paxlovid di Pfizer. Entrambi i farmaci si usano per pazienti positivi al Covid e ammalati in modo lieve o moderato, che non sono ricoverati in ospedale, ma hanno uno o più fattori di rischio per sviluppare eventuali forme gravi della malattia. In particolare la pillola di Pfizer sarebbe efficace al 90% nell'evitare il Covid più serio. Il Molnupiravir ha invece dimostrato un'efficacia nel prevenire il ricovero in ospedale del 30%. Le pillole si assumono a casa al primo insorgere dei sintomi del coronavirus (entro massimo 3-5 giorni), e vanno prese per massimo 5 giorni. La durata del trattamento, però, deve essere indicata dal proprio medico di base.

Secondo l'Aifa tra i fattori di rischio per la malattia grave ci sono: broncopneumopatia severa, obesità, malattia cardiovascolare grave, tumore in fase attiva, diabete mellito non compensato, immunodeficienza primaria o acquisita e insufficienza renale cronica. Il nostro Paese ha prenotato 600mila dosi di Paxlovid, ma ne sono state prescritte da inizio febbraio solo 6822. Per quanto riguarda il Molnupiravir i trattamenti in 100 giorni sono stati solo 16.732 su 200mila dosi.

Farmaci anti-virali, come acquistarli

Fino ad oggi le pillole anti-Covid venivano prescritte dagli specialisti, sempre su indicazione del medico di famiglia, per poi essere vendute nelle farmacie degli ospedali. Con la nuova approvazione dell'Aifa, invece, basterà farsi prescrivere uno dei due farmaci dal proprio medico di base, che indicherà la durata del trattamento. A quel punto la pillola potrà essere acquistata direttamente in farmacia, senza il parere di alcuno specialista.

Pillole anti-Covid, i possibili effetti collaterali

I due farmaci hanno effetti e composizioni diverse. Il Molnupinavir fa parte della stessa macro-categoria dei ribonucleosidici, cioè quelle molecole che riescono a inibire la replicazione virale introducendo mutazioni nel genoma del virus. Questi cambiamenti impediscono al Covid di sopravvivere. Il Paxlovid appartiene invece alla classe degli inibitori delle proteasi ed è progettato per bloccare l’attività di un enzima di cui il coronavirus ha bisogno per replicarsi.

Sono quindi diversi anche i possibili effetti collaterali del trattamento. Secondo alcuni studiosi il Molnupinavir potrebbe causare lievi mutazioni anche nel Dna umano, per questo viene prescritto con difficoltà alle donne in gravidanza. Per quanto riguarda il Paxlovid, invece, una componente (chiamata "Ritonavir") potrebbe influenzare il modo in cui altri farmaci vengono metabolizzati dall’organismo. Per questo il medico di base può indicare una serie di medicinali da non assumere contemporaneamente durante il trattamento.

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