Pierpaolo Panzieri ucciso a Pesaro, l’amico Michael Alessandrini si oppone al trasferimento in Italia
Ha confermato la sua confessione anche davanti al pm romeno. "Sì, l'ho ucciso io Pierpalo Panzieri" avrebbe detto Michael Alessandrini davanti alle autorità, ripetendo le parole pronunciate al momento del fermo in Romania. Nonostante la confessione, il 30enne pesarese accusato dell'omicidio dell'amico di infanzia si è opposto al rientro in Italia. Secondo la legge, potrà rimanere in Romania fino al 10 aprile, ma poi dovrà tornare a Pesaro.
Nel frattempo è stata fissata l'autopsia su Panzieri per il prossimo martedì alle ore 12. La famiglia del giovane sarà assistita dall'avvocato Paolo Biancofiore, che assisterà agli accertamenti con un proprio consulente. Nello stesso modo procederà anche la famiglia dell'indagato. L'esame autoptico potrà dare risposte più precise sulle dinamiche del delitto.
Alessandrini è stato arrestato e interrogato una prima volta nella sede della Polizia di Arad, dove è stato fermato il 22 febbraio alla guida della sua vecchia Clio. Il 30enne, come ha poi rivelato, era diretto in Ucraina per combattere contro i russi. L'avvocato difensore Salvatore Asole ha assoldato una mediatrice culturale per contattare le autorità di Timisoara, che hanno effettuato il secondo interrogatorio, e il difensore d'ufficio. Asole ha anche sollecitato una perizia psichiatrica per il suo assistito.
Resta sconosciuto il movente. Alessandrini, pur avendo confessato di aver commesso il delitto, non avrebbe rivelato i motivi alla base. Qualunque informazione a riguardo resta in ogni caso riservata, custodita forse negli atti in romeno inviati dalla Procura di Timisoara.
Stando a quanto reso noto, Panzieri era l'unico amico rimasto al killer. Il 30enne era infatti stato allontanato da tutti i suoi conoscenti a causa di diverse ossessioni e stranezze che però Pierpaolo aveva deciso di non giudicare. I due si conoscevano fin dai tempi dell'infanzia.