video suggerito
video suggerito

Pierluigi Bersani ospite de “Lo Spoglio” di Ilaria D’Amico

Il candidato premier del centro sinistra è stato ospite di Ilaria D’Amico per Lo Spoglio, faccia a faccia al quale si sono già prestati Berlusconi e Monti. Il segretario è parso sicuro e deciso nei suoi propositi, in particolare sulla questione del voto di responsabilità.
A cura di Andrea Parrella
79 CONDIVISIONI
Pierluigi Bersani ospite a "Lo Spoglio" di Ilaria D'Amico

E' stato un Pierluigi Bersani molto franco e diretto quello che ha ospitato Ilaria D'Amico. Ciò che traspare dal confronto dei tre candidati premier (anche se Berlusconi non lo è) a Lo Spoglio di Sky, è che, come si sa, quello del Pd si sia preparato a questa corsa con grande anticipo: la propaganda elettorale comincerà solo venerdì, eppure è molto chiaro ciò che Bersani ha intenzione di fare. Le primarie, per il candidato premier e per i parlamentari, da allo schieramento di centrosinistra un vantaggio in termini di credibilità abbastanza cospicuo, e Bersani non dimentica di ostentarlo.

Si parte con le liste del Pdl, presentate all'ultimo minuto dal partito di Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, dopo la giornata caotica di oggi e la querelle di Cosentino con il suo partito. Ha preferito non commentare il segretario, definendo la questione quasi paradossale e rivendicando come il suo partito sia stato il solo ad agire con serietà verso candidati con situazioni giudiziarie opache e a permettere ai cittadini di avvicinarsi alla politica tramite un sistema di selezione dei candidati:

Senza dimenticare che anche il Pd, negli ultimi anni, sia incappato in diverse vicende non esattamente pulite, come ad esempio il caso Penati, per il quale Bersani afferma il suo partito abbia adottato esattamente gli stessi provvedimenti presi nel caso delle liste per queste elezioni, pur essendo stata, quella di Penati, questione estremamente dolorosa per tutto il partito:

L'attenzione, successivamente si è spostata sull'acredine reciproca degli ultimi giorni tra Pd ed Ingroia. Bersani continua a renderla una questione di responsabilità e scelta ideologica. Si appella al rischio di far vincere il centrodestra per far capire quello che è stato montato come il concetto della desistenza:

Importante la sicurezza di Bersani, aldilà di qualunque ipotesi di dialogo ed accordo tra le parti, che chi prenderà più voti a queste elezioni governerà, fugando ogni sospetto su quello che si crede un prossimo governo incapace a fare ciò per cui sarebbe eletto: governare. Si è passati poi alla questione economica e fiscale e Bersani ha proposto i punti principali che, da tempo, porta avanti per questa sua campagna elettorale. Si parla di tassa sui grandi patrimoni, alleggerimento dell'IMU in questo senso, escludendo dalla tassazioni coloro che hanno prime proprietà meno esigenti e con un valore congruo. Il problema più grosso non è mettere in atto questa logica, quanto più che altro far venire fuori i ricchi: l'elemento che chiude il cerchio è la tracciabilità.

La proposta pirncipale per il rilancio dell'industrializzazione di Bersani sintetizza i punti fondamentali che sin dalle primarie vengono battute dalla coalizione: l'incrocio tra economia verde ed edilizia, unica modalità per avere lavoro e successivo risparmio energetico. Quando si giunge ad affrontare la posizione di Monti in questo frangente, in rapporto alle forze di sinitra e di destra il leader del Pd ha esplictamente detto di non ritenere Monti il proprio avversario. Continua inoltre a non comprendere alcune scelte della coalizione che lui ritiene in netta contraddizione con il nome stesso della lista: Scelta Civica.

Bersani è poi passato a parlare di Berlusconi, definendo precisamente il suo parere per un personaggio eccezionale per capacità a riproporsi, ma assolutamente un esempio morale negativo per il paese. Ha criticato buona parte dell'azione del governo Berlusconi di questi ultimi anni, in particolare soffermandosi sull'incapacità a trovare una buona legge che impedisse il riproporsi del conflitto di interessi.

Interessante è stata l'affermazione su Marchionne e sull'azione della Fiat. Senza dare giudizi di merito sulla persona, Bersani si è limitato a dire che l'azione dell'azienda è sempre stata sostenuta a spada tratta e con standing ovation da qualunque governo l'avesse incontrata. A differenza loro, Bersani, prima di un plauso, verificherebbe quale sia la progettualità, i piani, le intenzioni del gruppo. La trasmissione si conclude con un'analisi dell'atteggiamento in relazione a temi sensibili come quelli religiosi, dopo aver ribadito l'intenzione di proporre il modello tedesco per quel che riguarda le coppie di fatto:

79 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views