Pierina uccisa la sera prima di una riunione dei Testimoni di Geova: “Decisioni sulla nuora Manuela”
Continua a essere un giallo l'omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa con 29 coltellate lo scorso 3 ottobre nel garage del condominio dove viveva in via del Ciclamino a Rimini. Nelle ultime ore è emerso un ulteriore dettaglio che riguarda la vita familiare della vittima.
Anche se ancora nessun nome è stato iscritto nel registro degli indagati a più di un mese dal delitto, l'attenzione degli inquirenti resta ferma sulla sfera privata di Pierina, ed in particolare sulla nuora Manuela Bianchi, moglie del figlio Giuliano Saponi e sua vicina di casa.
Stando a quanto riportano Il Resto del Carlino e il Corriere della Romagna, Pierina sarebbe stata uccisa la sera prima di una importante riunione del Consiglio dei Saggi dei Testimoni di Geova di Miramare, a cui appartiene tutta la sua famiglia, nel corso della quale si sarebbe dovuti a una decisione sulla condotta proprio della nuora Manuela.
I problemi tra quest'ultima e il figlio di Pierina erano noti. A ciò si aggiungano anche le voci della presunta relazione tra Manuela e il vicino di casa Louis Dassilva. Per questo sarebbe anche potuta essere allontanata dal gruppo, ma la riunione è saltata perché la mattina del 4 ottobre proprio Manuela scoprì il corpo senza vita di Pierina in garage. Agli investigatori i saggi del gruppo, sentiti come persone informate sui fatti, hanno opposto il segreto ministeriale. Dalla ricostruzione degli inquirenti è comunque emerso che Manuela era molto preoccupata per l’esito di quel consiglio.
Intanto, ieri nel corso della puntata di Pomeriggio Cinque è intervenuto ancora Giuliano Saponi. Il figlio di Pierina, rispondendo alla domanda se fosse vero che gli è stato revocato l’incarico di servitore di ministero sempre da parte dei Testimoni di Geova, ha risposto: "Dato che non ero più in grado mi è stata tolta però non è stato un declassamento", riferendosi ai problemi di salute avuti dopo l'incidente in bici in cui è rimasto coinvolto lo scorso maggio, dopo il quale è rimasto in coma per mesi.
"In realtà – ha spiegato – io sono rimasto un Testimone di Geova attivo. C’è stata, in passato, una cattiva gestione economica a livello familiare, purtroppo certi debiti che c’erano non sono stati liquidati nel tempo più breve, mi ero messo dietro a fare una cosa e quindi a ripagarli. Dopo è successa questa cosa, l’incidente, certe cose sono state bloccate. Non ho ricordi dei giorni precedenti all’incidente. Non ho ricordi di quell’incidente".