Pierina Paganelli, possibile confronto probatorio tra Manuela Bianchi e Dassilva: “Versioni contrastanti”

Ancora colpi di scena nel caso della morte di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a coltellate in via del Ciclamino a Rimini. Dopo le dichiarazioni della nuora Manuela Bianchi, ora indagata per favoreggiamento, la Procura di Rimini potrebbe chiedere un incidente probatorio, un'udienza davanti al gip Vinicio Cantarini durante la quale acquisire le dichiarazioni della donna.
Secondo quanto emerso, nel lungo incontro con gli investigatori la donna avrebbe raccontato che la mattina del ritrovamento del cadavere della 78enne sarebbe stata avvertita proprio da Louis Dassilva, l'ex amante in carcere da luglio con l'accusa di omicidio. Non sarebbe quindi avvenuto il contrario, come Bianchi aveva sempre raccontato.
Secondo quanto spiegato dalla nuora di Paganelli, Dassilva l'avrebbe aspettata in garage chiedendole di non urlare e di non avere paura perché dall'altra parte della porta taglia-fumo vi era il cadavere di una donna. Il 34enne non avrebbe specificato che la donna morta era in realtà Pierina, attribuendo l'identità della vittima a una donna non meglio identificata.
Dassilva avrebbe poi chiesto a Bianchi di chiamare i soccorsi, indicandole chi chiamare e cosa dire per dare l'allarme. Per il 34enne, le parole di Manuela sarebbero false e non si esclude la necessità di un confronto tra i due ex amanti in un incidente probatorio con contraddittorio.
"Le dichiarazioni della nostra assistita – ha spiegato il consulente Davide Barzan che fa parte del collegio difensivo di Bianchi, con l'avvocata Nunzia Barzan – sono la verità. Ha detto quello che è accaduto in quei 4 minuti la mattina del ritrovamento del corpo, diversamente dalle altre volte. Le sue parole sono riscontrate dagli inquirenti e vengono ritenute credibili".
I 4 minuti ai quali si fa riferimento, sono quelli trascorsi da quando Bianchi ha chiuso il portellone del garage a quando poi ha aperto la porta tagliafumo, trovando così il cadavere della suocera. Dal carcere di Rimini Dassilva ha fatto sapere attraverso i suoi legali che le dichiarazioni di Manuela sarebbero false. "Quella mattina – avrebbe spiegato – non sono mai sceso in garage". Secondo quanto da lui sottolineato, lo avrebbe fatto solo dopo essere stato chiamato da Bianchi.
Al momento Dassilva viene ancora ritenuto l'esecutore materiale del delitto, sebbene gli avvocati abbiano evidenziato un aspetto preliminare sull'esperimento giudiziale della "sfilata" sotto l'occhio della Cam 3, ossia la telecamera della farmacia che la notte del 3 ottobre ha ripreso un uomo allontanarsi dal garage di via del Ciclamino: secondo i legali, la "prova regina" non riguarderebbe infatti il 34enne poiché la sua altezza "non è compatibile" con quella dell'uomo inquadrato.
Gli avvocati di Dassilva hanno richiesto all'ingegnere Marco Zonaro, consulente di parte, integrazione della consulenza fonica di parte per valutare con estrema attenzione i suoni catturati nel sotterraneo di via del Ciclaminola mattina del 4 ottobre 2023 nei 4 minuti "incriminati". La Procura avrebbe infatti indotto la Bianchi a raccontare della mattina del ritrovamento del cadavere proprio sulla base di una consulenza sull'audio della telecamera nel garage che ha catturato una voce di donna che parlava con un uomo proprio nel lasso di tempo in cui Manuela ha dichiarato di aver incontrato Dassilva.