Pierina Paganelli: perché per il gip Manuela Bianchi è credibile e Dassilva deve restare in carcere

Resterà in carcere Louis Dassilva, l'uomo accusato dell'omicidio di Pierina Paganelli per il quale la difesa aveva chiesto la scarcerazione. Il 34enne, secondo il gip Vinicio Cantarini, è verosimilmente l'assassino della 78enne accoltellata a Rimini e il movente sarebbe la "paura" che l'anziana assumesse un investigatore privato per scoprire chi fosse il nuovo amore della nuora, Manuela Bianchi.
Il racconto della donna indagata per favoreggiamento è al centro delle motivazioni del gip sulla decisione di non concedere la scarcerazione. Manuela, si legge nelle carte visionate da Fanpage.it, sarebbe stata infatti "veramente innamorata" nel corso della relazione extraconiugale con Louis e il suo ruolo si inquadra in un matrimonio, quello con Giuliano Saponi, che stava lentamente morendo, portandosi dietro anche il rapporto della donna con la suocera Paganelli.
Bianchi ha ripercorso la sua relazione con Dassilva e ha ricordato anche la mattina del 4 ottobre 2023, giorno del ritrovamento del cadavere. Secondo il gip, il racconto prima reso al Pm e poi cristallizzato in sede di incidente probatorio è "pienamente credibile e attendibile": la donna ha infatti dichiarato di aver incontrato l'ex amante in garage quella mattina e di aver saputo da lui della presenza del cadavere dell'anziana. Il 34enne le avrebbe inoltre detto come comportarsi e chi chiamare per i soccorsi.
La versione raccontata dalla nuora della vittima, come si legge, sarebbe riscontrata anche da precisi dati fonici captati dalla telecamera nei pressi del garage di via del Ciclamino e comprovata dalla testimonianza di una residente del condominio che quella mattina è uscita in moto.
Secondo il gip, la decisione della donna di fornire soltanto in un secondo momento la versione completa della mattina del ritrovamento del cadavere, sarebbe la "prova" che Bianchi era sentimentalmente coinvolta durante la relazione con Dassilva e che lui invece si "preoccupava maggiormente della fine del suo matrimonio con Valeria Bartolucci".
A provare il racconto, anche i "passi" registrati dal suo cellulare e la voce maschile captata dalla telecamera nella mattinata del 4 ottobre 2023. Secondo le perizie, si sarebbe trattato di Dassilva che poco prima del ritrovamento del corpo era nei pressi del garage di Manuela "senza alcuna spiegazione".
La perizia sul cellulare di Manuela, inoltre, confermerebbe che la donna non era in garage al momento del crimine perché stava interagendo con il cellulare all'interno del proprio appartamento, mentre Dassilva "non ha alibi". Stando agli accertamenti peritali, il 34enne non stava usando il cellulare al momento del delitto e le attività sarebbero "solo di sistema" e non manuali, come ipotizzato dalla difesa.
Per il gip è particolarmente importante, inoltre, l'avvertimento che Bianchi conferma di aver dato a Louis in merito alla possibilità che Pierina assumesse un investigatore privato per scoprire chi fosse il nuovo amore della nuora.
Manuela Bianchi e il carattere difficile del marito
Durante l'incidente probatorio, Manuela ha raccontato di aver amato il marito Giuliano Saponi "alla follia" e di averlo conosciuto all'età di 15 anni. Con gli anni l'uomo avrebbe assunto atteggiamenti umilianti, portandola più volte a chiedergli un cambio di comportamento. "Il suo carattere oggi sarebbe definito disturbo narcisista – ha raccontato Bianchi in aula -. Quasi tutta la vita ho camminato sulle uova. Bastava che spostassi una cosa in maniera sbagliata che poteva esserci l'esplosione di ira".
Nel tempo, Bianchi avrebbe assunto un atteggiamento remissivo, senza mai discutere le pretese del marito, tanto da portare la figlia adolescente a descriverla come "sottona", ossia sottomessa.

Il rapporto con Pierina e la rottura per la separazione
Con Pierina il rapporto sarebbe stato di "totale complicità", almeno fino al giorno in cui la donna le aveva confessato di volere la separazione da Saponi. "Parlavamo tutti i giorni, anche per due o tre ore. Forse io avevo sopravvalutato il nostro legame, non valevo quanto lei valeva per me".
Pochi mesi prima del delitto, nell'aprile del 2023, Bianchi aveva detto al marito Giuliano di nutrire un sentimento per un'altra persona senza mai però farne il nome. In sede di incidente probatorio, ha raccontato di aver discusso con la suocera e con l'ormai ex in data 15 aprile.
"Andai a casa di mia suocera che voleva parlarmi – ha ricordato Bianchi -. Bussai alla sua porta senza neppure aver mangiato e lei fece un monologo dicendo che non avevo mai amato suo figlio e che lo avevo costretto a vivere nella tristezza che provavo da sempre per la morte di mia madre. Ricordo che piangevo e a quel punto ero tornata da mio marito che però mi guardava con superiorità. Presi le mie cose e me ne andai da mio fratello ma prima chiamai Louis. Non gli raccontai i particolari perché era con delle persone, quando si liberò lo abbracciai forte".

La relazione di Manuela Bianchi con Louis Dassilva
Dopo la rottura con il marito, Manuela avrebbe avuto lo slancio decisivo verso Dassilva con un aumento degli incontri clandestini. In seguito all'incidente di Giuliano Saponi, avvenuto il 7 maggio, Manuela era infatti tornata a vivere nel condominio di via del Ciclamino per occuparsi della figlia e gli appuntamenti con l'amante erano di conseguenza aumentati.
Con il passare del tempo, entrambi avevano iniziato a fare progetti di vita insieme. "Louis era molto più taciturno quando accadeva – ha raccontato Bianchi -. Una volta mi disse: ‘mi sono incastrato da solo con le mie mani'. Mi aveva fatto capire che con la moglie Valeria Bartolucci c'era un accordo che andava oltre il matrimonio. Io a Louis ho chiesto più volte di parlare con lei prima che ci scoprisse, ma non ho mai minacciato di andarle a dire tutto".
"Proprio per questo Aveva paura – ha continuato Manuela – che potesse seguirci un investigatore privato. Mi chiese se mio marito poteva assumerne uno, io gli dissi che lui non ne era capace perché non aveva soldi, ma mia suocera sì perché nello stesso modo aveva scoperto la relazione extraconiugale del suo ex marito. Di questa cosa parlammo a settembre, mesi prima del delitto".
Durante la relazione extraconiugale, Dassilva avrebbe sostenuto Manuela contro il marito, incoraggiandola a pretendere di vedere la figlia adolescente senza dover chiedere il permesso per entrare in casa. "In quel periodo – ha raccontato Bianchi – Giuliano mi aveva tolto le chiavi di casa e dovevo chiedere a lui di accedere all'appartamento". Dopo l'incidente che da maggio lo ha costretto in ospedale per lungo tempo, la situazione sarebbe cambiata permettendo a Bianchi di consolidare il rapporto, seppur clandestino, con il vicino di casa che però era terrorizzato all'idea che la moglie e la stessa Pierina scoprissero i suoi spostamenti.
Sarebbe qui, secondo il gip, il movente dell'omicidio avvenuto nell'ottobre del 2023.