Pierina Paganelli, perché Manuela Bianchi è indagata per favoreggiamento: le omissioni e il file audio

Non si fermano i colpi di scena sull'omicidio di Pierina Paganelli, l'anziana uccisa a coltellate il 3 ottobre 2023 nel garage del comprensorio di via del Ciclamino a Rimini, dove viveva. Non solo i risultati del test effettuato sulla Cam3 potrebbero scagionare Louis Dassilva, ma ci sono novità anche rispetto alla posizione della nuora della vittima, Manuela Bianchi, che proprio con Dassilva aveva avuto una relazione extraconiugale. La donna, che ieri è stata sentita in Procura fino a tarda serata, è stata iscritta nel registro degli indagati per favoreggiamento. In altre parole, secondo gli inquirenti, avrebbe coperto l'amante, indagato dallo scorso luglio per omicidio volontario.
Ma cosa avrebbe portato gli investigatori a prendere questa decisione a oltre un anno e mezzo di distanza dalla morte di Paganelli? Si ricordi, prima di tutto, che la prima a notare la presenza del cadavere dell'anziana del garage è stata proprio Manuela Bianchi che la mattina del 4 ottobre 2023 lanciò l'allarme chiamando i soccorsi. Nello stesso condominio, infatti, vivevano Pierina, Dassilva con la moglie Valeria e Manuela Bianchi insieme al marito Giuliano Saponi, figlio della Paganelli, che in quei giorni sarebbe dovuto tornare a casa dopo un periodo di ricovero in seguito ad un misterioso incidente in bici in cui rimase vittima a maggio 2023.
Nel corso degli interrogatori a cui Manuela Bianchi era stata sottoposta nei mesi scorsi, aveva sempre raccontato di aver scoperto il cadavere la mattina del 4 ottobre alle 8.06 dopo aver accompagnato la figlia minorenne a scuola. Aveva spiegato di essere ritornata a casa in auto alle 8.11. Ci sarebbero poi dei minuti di buio, una decina in totale come riporta Il Resto del Carlino, che gli inquirenti pare siano comunque riusciti a ricostruire anche tramite un file audio estrapolato da una telecamera installata in un box auto vicino a quello di Pierina Paganelli e al suo che puntava nel buio del garage chiuso ma che aveva il registratore acceso. Dalle analisi fonometriche sarebbe emerso che Manuela Bianchi avrebbe incontrato Louis Dassilva nel sottoscala, prima di chiamare le forze dell’ordine e il 118. Quindi, il contrario di quello che aveva affermato o ribadito di non ricordare. Il che avrebbe spinto gli inquirenti ad iscrivere il suo nome nel registro degli indagati per favoreggiamento.
"Manuela ha detto tutta la verità, ha risposto a tutte le domande del pm procedente e ha ricostruito la mattina del ritrovamento del cadavere", ha commentato a Fanpage.it il consulente e criminalista Davide Barzan, che assiste Bianchi.